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EMILIA-ROMAGNA: Casa Artusi e Qualivita candidano la cucina italiana a patrimonio culturale immateriale Unesco

ATTUALITÀ - Attività e progetti comuni dedicati alla divulgazione culturale, all’educazione alimentare, alla formazione e alla promozione del territorio, in Italia e all’estero. Con un obiettivo chiaro: tutelare e valorizzare la cultura alimentare e i prodotti agroalimentari di qualità, ponendo particolare attenzione al patrimonio delle Indicazioni Geografiche (DOP, IGP, STG). Sono i principali contenuti dell’accordo siglato a Forlimpopoli, durante le Feste Artusiane 2025, tra la Fondazione Casa Artusi e la Fondazione Qualivita. Un’intesa che punta, attraverso iniziative condivise, a sostenere la candidatura della cucina italiana a patrimonio culturale immateriale dell’umanità Unesco – proposta di cui Casa Artusi è comunità promotrice – rafforzando così il legame tra cultura, territorio e qualità. A sottoscrivere il protocollo sono stati Laila Tentoni, presidente della Fondazione Casa Artusi, e Mauro Rosati, direttore della Fondazione Qualivita, alla presenza di Alberto Ventura dell’assessorato Agricoltura della Regione Emilia-Romagna. Proprio con la Regione, Casa Artusi ha già in essere un accordo per la promozione delle eccellenze agroalimentari locali, firmato lo scorso anno dall’assessore all’Agricoltura Alessio Mammi. Una collaborazione che rappresenta un passo importante nella costruzione di una rete tra le principali istituzioni culturali italiane impegnate a diffondere la cultura alimentare del nostro Paese. E un dialogo che unisce due opere simbolo: il ricettario artusiano, che ha raccontato come nessun altro la tavola italiana dopo l’Unità, e l’Atlante Qualivita, che fotografa e tutela l’identità produttiva nazionale oggi. “Quando istituzioni culturali di prestigio internazionale come Casa Artusi e Qualivita uniscono le forze, le possibilità di raggiungere risultati concreti crescono in modo esponenziale- ha sottolineato Mammi-. La Regione Emilia-Romagna sostiene con convinzione questo percorso, perché promuovere la cultura del cibo significa valorizzare la nostra storia, le tradizioni e l’economia locale. I nostri prodotti Dop e Igp sono un patrimonio straordinario, frutto del lavoro delle comunità e delle imprese agricole, che rappresentano un valore non solo economico, ma anche sociale e culturale”. “La condivisione del percorso di valorizzazione della straordinaria varietà di saperi e sapori che caratterizzano la nostra cultura gastronomica e che ne definiscono l’identità, come ben ha saputo rappresentare Artusi, è al centro dell’importante accordo con Qualivita- ha dichiarato Tentoni-. Ne sono particolarmente fiera anche proprio a sostegno del riconoscimento della cucina italiana quale patrimonio immateriale dell’umanità”. “La Fondazione Casa Artusi, in questi anni, ha rappresentato un esempio virtuoso – in Italia e nel mondo – di come il patrimonio culturale legato alla cucina possa diventare un valore attuale, grazie a un lavoro congiunto di ricerca scientifica e attività pratica- ha aggiunto Rosati -. Insieme, le nostre due Fondazioni possono offrire al sistema Italia un patrimonio integrato di competenze e risorse culturali che rappresentano, a 360 gradi, l’identità del Made in Italy enogastronomico”. L’accordo nasce anche dalla naturale complementarità tra le due istituzioni e dai rispettivi patrimoni: da un lato, La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene di Pellegrino Artusi, pilastro della cultura gastronomica domestica italiana; dall’altro, l’Atlante Qualivita, che documenta, valorizza e tutela il sistema dei prodotti agroalimentari certificati, vero mosaico dell’eccellenza produttiva nazionale.

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BOLOGNA: Nell'area metropolitana meno incidenti, morti e feriti

Nel 2024 nella intera Città metropolitana di Bologna sono avvenuti 3.900 incidenti stradali con infortunati, 169 in meno rispetto a quelli rilevati nel 2023 (-4,2%). Sono 48 le persone decedute (29 in meno, che corrispondono a una diminuzione del 37,7%) e 5.151 quelle ferite (234 in meno, pari a un calo del 4,3%). Una tendenza positiva che risulta decisamente più marcata nel Comune di Bologna: nel 2024 rispetto al 2023, infatti, nel capoluogo gli incidenti si sono ridotti del 9,8% (212 in meno), le persone decedute del 47,6% (10 in meno) e quelle ferite del 10,7% (292 in meno). È quanto emerge dal report sugli incidenti stradali nei Comuni della Città metropolitana di Bologna, rilevati da tutte le forze dell'ordine, e pubblicato a cura dell'Ufficio statistica. "E' un risultato importante, che conferma quanto già emergeva dalle prime analisi provvisorie sull'efficacia della strategia Città 30. In particolare, la riduzione dei picchi di velocità si conferma come la misura più efficace tra quelle finora messe in campo", ha detto Simona Larghetti, consigliera metropolitana delegata alla Mobilità sostenibile.Il 70% degli incidenti si verifica in un contesto urbano, il 20% in extra-urbano, il 10% su autostrada e tangenziale. Anche la mortalità avviene maggiormente in ambito urbano. Tra le strade dove è stato rilevato almeno un incidente con infortunati, le statali Porrettana e via Emilia continuano a essere quelle con il maggior numero di sinistri, rispettivamente 83 e 62. A Bologna si concentrano più della metà degli incidenti (1.946) e 11 decessi, in diminuzione rispetto al 2023 (erano 21). Escludendo gli incidenti avvenuti su autostrada e tangenziale, il tasso di incidentalità della Città metropolitana evidenzia che ogni 1.000 abitanti ci sono 3,8 incidenti, e i Comuni dove tale tasso è più elevato sono, in ordine decrescente, Bentivoglio (7,8), Bologna (4,7), Argelato (4,3). Pedoni, ciclisti, ciclomotoristi e motociclisti comprendono il 54,2% dei decessi e la categoria più rappresentata nel 2024 è quella dei motociclisti, con 16 morti, mentre tra i pedoni i decessi sono 4, di cui 3 con un'età superiore agli 80 anni. Anche tra le diverse categorie di ciclisti si osservano 4 decessi, tra cui un morto su monopattino

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CESENA: Mobilità sostenibile, la città si conferma "Comune Ciclabile"

Cesena si conferma per l’ottavo anno consecutivo "Comune Ciclabile" secondo la Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta (FIAB), ottenendo anche per il 2025 il punteggio massimo di 5 bike-smile. Il riconoscimento premia l’impegno dell’Amministrazione comunale nella promozione della mobilità sostenibile e nello sviluppo di una rete ciclabile che oggi supera i 101 km. Oltre agli investimenti infrastrutturali, il Comune ha promosso campagne educative, incentivi per l’acquisto di biciclette e iniziative rivolte a scuole e lavoratori. “Siamo orgogliosi di questo risultato – ha dichiarato il sindaco Enzo Lattuca – che testimonia l’efficacia delle politiche ambientali adottate e la collaborazione con cittadini, associazioni e scuole.”


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