16 SETTEMBRE 2023

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16 SETTEMBRE 2023 - 12:09


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BOLOGNA: Arriva il ‘Gemello digitale’, snellirà il traffico e aiuterà nel prevenire alluvioni | VIDEO

Ottenere dati e informazioni sulla prevenzione contro le alluvioni, sul percorso più veloce per arrivare al lavoro al mattino, così come sull'efficienza energetica degli edifici Bologna lancia il progetto del 'Gemello digitale'.

Una copia virtuale della città e una piattaforma che raccoglie tutti i dati in tempo reale e li mette a disposizione dei cittadini ad esempio sulla prevenzione contro le alluvioni, sul percorso più veloce per arrivare al lavoro al mattino, oppure sull'efficienza energetica degli edifici. Sono solo alcuni esempi pratici di come Bologna utilizzerà il suo ‘gemello digitale’, un'esperienza unica in Italia portata avanti a livello internazionale con Barcellona. Si parte quest’anno con un investimento iniziale di 7 milioni di euro provenienti da fondi europei insieme all'Alma Mater, il Cineca, la Fondazione Bruno Kessler e la Fondazione Innovazione urbana. Il Gemello digitale aiuterà, valorizzando il patrimonio di dati già esistente ed integrandone di nuovi, a gestire i grandi cambiamenti in arrivo sul fronte della mobilità: Tram, Passante, Sfm, Bicipolitana, oppure analizzerà la risposta energetica del patrimonio edilizio cittadino, simulando l'impatto dell'inserimento di nuovi progetti nei piani urbanistici, dando così strumenti utili per l'adozione di politiche mirate, così come si concentrerà anche su un caso d'uso legato ai temi del cambiamento climatico e del dissesto idrogeologico. La partecipazione dei cittadini, sottolinea Lepore, "sarà fondamentale: bisogna che i dati che le città hanno siano restituiti alla cittadinanza, e lo faremo nei prossimi anni. E aggiunge: "Il gemello digitale diventerà una piattaforma di ricerca da consolidare negli anni, ma iniziamo già quest'anno impegnando decine di ricercatori e sviluppatori, per la nascita del progetto, e già dall'anno prossimo avremo i primi dati elaborati. I dati in realtà li abbiamo già, però vanno usati, rappresentati, messi a disposizione dei centri di ricerca e delle imprese. Le città possiedono questi dati, ma non lo sanno".




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EMILIA-ROMAGNA: Alluvione, la Regione chiede la proroga dello stato di emergenza

La Regione Emilia-Romagna ha formalmente richiesto al Governo la proroga dello stato di emergenza nazionale, in scadenza il 4 maggio, per ulteriori 12 mesi a seguito delle alluvioni del 2023. A comunicarlo è il presidente della Regione, Michele de Pascale, in due lettere indirizzate alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, e al capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabio Ciciliano. Oltre alla proroga, l’Emilia-Romagna ha chiesto anche l'estensione dei termini per la presentazione delle domande di acconto del Contributo di immediato sostegno (Cis) al 30 settembre 2025 e delle domande di saldo al 30 novembre 2025. Inoltre, la Regione ha sollecitato la possibilità per privati e imprese danneggiati dagli eventi calamitosi di settembre e ottobre 2024 di presentare una domanda di Cis separata per ciascun episodio. "Questa richiesta si inserisce nel clima di collaborazione istituzionale che vogliamo continuare a portare avanti, a tutti i livelli, primo fra tutti quello col Governo, perché riteniamo sia la strada più efficace per far fronte ai drammatici eventi del ’23 e del ‘24.  Proseguire lo stato di emergenza è fondamentale per garantire continuità agli interventi di assistenza, ripristino e ricostruzione ancora in corso”, spiegano de Pascale e la sottosegretaria alla Presidenza con delega alla Protezione civile, Manuela Rontini. Secondo la Regione, la cessazione anticipata dello stato di emergenza rischierebbe di compromettere misure ancora operative, come l’assistenza agli sfollati, l’esenzione dai mutui per famiglie e imprese, e il completamento dei primi interventi urgenti. La proroga dei termini per i contributi, infine, sarebbe necessaria per consentire ai beneficiari di completare i lavori nei periodi più adatti, evitando ritardi nell'accesso agli aiuti.