BOLOGNA: Arriva il ‘Gemello digitale’, snellirà il traffico e aiuterà nel prevenire alluvioni | VIDEO
Ottenere dati e informazioni sulla prevenzione contro le alluvioni, sul percorso più veloce per arrivare al lavoro al mattino, così come sull'efficienza energetica degli edifici Bologna lancia il progetto del 'Gemello digitale'.
Una copia virtuale della città e una piattaforma che raccoglie tutti i dati in tempo reale e li mette a disposizione dei cittadini ad esempio sulla prevenzione contro le alluvioni, sul percorso più veloce per arrivare al lavoro al mattino, oppure sull'efficienza energetica degli edifici. Sono solo alcuni esempi pratici di come Bologna utilizzerà il suo ‘gemello digitale’, un'esperienza unica in Italia portata avanti a livello internazionale con Barcellona. Si parte quest’anno con un investimento iniziale di 7 milioni di euro provenienti da fondi europei insieme all'Alma Mater, il Cineca, la Fondazione Bruno Kessler e la Fondazione Innovazione urbana. Il Gemello digitale aiuterà, valorizzando il patrimonio di dati già esistente ed integrandone di nuovi, a gestire i grandi cambiamenti in arrivo sul fronte della mobilità: Tram, Passante, Sfm, Bicipolitana, oppure analizzerà la risposta energetica del patrimonio edilizio cittadino, simulando l'impatto dell'inserimento di nuovi progetti nei piani urbanistici, dando così strumenti utili per l'adozione di politiche mirate, così come si concentrerà anche su un caso d'uso legato ai temi del cambiamento climatico e del dissesto idrogeologico. La partecipazione dei cittadini, sottolinea Lepore, "sarà fondamentale: bisogna che i dati che le città hanno siano restituiti alla cittadinanza, e lo faremo nei prossimi anni. E aggiunge: "Il gemello digitale diventerà una piattaforma di ricerca da consolidare negli anni, ma iniziamo già quest'anno impegnando decine di ricercatori e sviluppatori, per la nascita del progetto, e già dall'anno prossimo avremo i primi dati elaborati. I dati in realtà li abbiamo già, però vanno usati, rappresentati, messi a disposizione dei centri di ricerca e delle imprese. Le città possiedono questi dati, ma non lo sanno".
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