30 OTTOBRE 2024

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30 OTTOBRE 2024 - 11:50


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BOLOGNA: Esplosione Toyota, l’azienda, “riprendere produzione prima possibile”

"Il provvedimento di chiusura dello stabilimento è temporaneo e motivato principalmente dalla necessità di agevolare le attività investigative e gli accertamenti tecnici. La volontà dell'azienda è di riprendere la produzione quanto prima, in condizioni di totale sicurezza delle strutture e dei macchinari, contando sul pieno supporto della casa madre; inoltre, nel corso dell'incontro di ieri a Roma con i ministri Adolfo Urso e Marina Elvira Calderone il management italiano, europeo e giapponese ha confermato la strategia di crescita e investimento in Italia". Lo scrive Toyota Material Handling in una nota con cui dà conto degli incontri avvenuti ieri a Roma con i rappresentanti del governo e a Bologna con i sindacati, dopo l'incidente costato la vita a due lavoratori. Nella nota Toyota conferma anche le misure annunciate ieri dai sindacati, con l'avvio della cassa integrazione dal 24 ottobre. L’azienda inoltre assumerà con effetto immediato due interinali in scadenza e rivaluterà entro fine di novembre le posizioni di quelli in scadenza nel corso del prossimo mese. E’ stato predisposto uno sportello di supporto psicologico aperto ai dipendenti. "Infine - sottolinea la nota - Toyota Material Handling Manufacturing Italy si sta impegnando concretamente nel supporto fattivo alle famiglie di Fabio Tosi e Lorenzo Cubello, vittime di questa tragedia e compianti da tutta la comunità aziendale. Forme di sostegno ulteriore sono previste anche per i colleghi rimasti feriti".




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BOLOGNA: Sindacati, “rinnovo del contratto per i lavoratori della sanità privata” | VIDEO

In occasione dello sciopero nazionale, le categorie della sanità di Cgil, Cisl e Uil hanno manifestato davanti la regione Emilia Romagna a Bologna: al centro il rinnovo contrattuale per gli operatori del settore. Sindacati in protesta davanti la sede della regione Emilia Romagna in occasione della giornata di sciopero nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità privata e delle rsa. Dopo il fallimento del tentativo di conciliazione, le associazioni datoriali private AIOP e ARIS non hanno fatto alcun passo in avanti nelle trattative per il rinnovo contrattuale alla garanzia di una copertura integrale dei costi da parte di Ministero e Regioni. Un silenzio assordante e una posizione inaccettabile, secondo i sindacati, che auspicano un aiuto dalla regione, per quei 10 mila professionisti del settore senza contratto da 6 e 13 anni. I sindacati: "“Il lavoro svolto nelle strutture sanitarie private accreditate è a tutti gli effetti un serviziopubblico che integra il Servizio Sanitario Nazionale, come sancito dall’articolo 32 della Costituzione. Per questo chiediamo regole chiare e vincolanti per l’accreditamento: chi riceve fondi pubblici deve garantire salari dignitosi, il rispetto dei diritti e dotazioni organiche adeguate, esattamente come avviene nella sanità pubblica. Per questo chiederemo alla Regione Emilia Romagna di fare la sua parte per inserire il criterio dell' obbligo di rinnovo del contratto per mantenere gli accreditamenti , chiedendo il vincolo attraverso la Conferenza delle Regioni, congiuntamente al Ministero della Salute per fermare quella che è una corsa al ribasso dei costi che le aziende esercitano sulla pelle viva delle lavoratrici e deilavoratori. Non permetteremo che il diritto al contratto resti ostaggio di logiche economiche che scaricano il rischio d’impresa sui lavoratori e sulla collettività”, proseguono Bonaccini, Uccellatori, Palmarini.