6 NOVEMBRE 2024

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6 NOVEMBRE 2024 - 14:32


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BOLOGNA: Toyota riparte, via al lavoro da remoto e protocollo coi sindacati per il rientro in presenza

Il server di Toyota Material Handling è stato riattivato, dopo l'estrazione dei dati necessari alle indagini, ed è stato così possibile pianificare la ripresa delle attività dopo lo stop dovuto all'incidente del 23 ottobre a Bologna in cui sono morte due persone. La sede di Crespellano è rientrata in piena operatività da lunedì, mentre da mercoledì è tornata operativa da remoto la sede di Borgo Panigale (quella dove si è verificato l'incidente) e da domani ripartirà lo stabilimento di Milano. Lo rende noto l'azienda in una nota. Oggi si è tenuto un incontro con i sindacati, a seguito del quale Tmhmi ha confermato la chiusura dell'accordo di avvio della cassa integrazione, l'integrazione al 100% del salario per tutti i dipendenti inclusi gli interinali e i dipendenti che non hanno raggiunto l'anzianità lavorativa richiesta per l'accesso all'ammortizzatore, l'assunzione dei due interinali e l'impegno a rivalutare, entro fine novembre, le posizioni dei lavoratori in scadenza il prossimo mese. Nell'incontro è stato siglato il Protocollo per il piano di ripartenza, che prevede una collaborazione tra azienda, rsu e rls nelle attività che porteranno al rientro al lavoro in presenza. "La ripartenza della produzione, in piena sicurezza, è la nostra priorità. In questi giorni, con l'area interdetta per consentire all'inchiesta di procedere con le necessarie attività investigative e le relative perizie tecniche, siamo già al lavoro per la ripresa delle attività. Abbiamo strutturato dei team che stanno operando attraverso simulazioni e ipotesi di cronoprogramma, preallertando partner e fornitori che dovranno supportarci. Stiamo tornado in possesso di informazioni che ci permettono di affinare il nostro programma di ripartenza. Quando riattiveremo i processi industriali che ci hanno sempre caratterizzato, lo faremo in condizioni di totale sicurezza", il commento del managing director Michele Candiani.




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EMILIA-ROMAGNA: Rischio idrogeologico, Musumeci, 'la Regione ha speso solo 25% fondi'

"Per il rischio idrogeologico in Emilia-Romagna dal 2015 il governo ha stanziato oltre 1 miliardo. A ciò ci aggiungono le risorse Ue pari a oltre 378 milioni. Ma dalle verifiche condotte sul sistema di monitoraggio per gli interventi emerge che a fronte degli stanziamenti risultano purtroppo effettivamente spesi solo 267 milioni di euro, il 25,53% del totale finanziato all'Emilia-Romagna. Tale dato segnala la necessità di rafforzare efficacia e tempestività". Lo ha detto il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci in audizione in commissione parlamentare di inchiesta sul Rischio idrogeologico e sismico del territorio italiano. "La differenza tra risorse stanziate e spese - ha detto comunque - è imputabile a diversi fattori: la complessità delle procedure amministrative, la frammentazione delle competenze tra commissario, Regioni, Comuni, i tempi per i progetti e le gare, la capacità amministrativa di alcuni soggetti attuatori, la presenza di interventi rilevanti in corso di esecuzione, i nuovi eventi che hanno modificato i luoghi. Il governo è impegnato a semplificare questi processi per rafforzare la governance territoriale".