11 DICEMBRE 2024

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11 DICEMBRE 2024 - 11:14


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CERVIA: Ex Farmografica al capolinea, torna la cassa integrazione | VIDEO

Sembra arrivata al capolinea la vicenda della ditta Ex Farmografica di Cervia. Il tentativo di riaprire la fabbrica è arrivato a un binario morto e per i dipendenti si è di nuovo aperta la procedura di licenziamento.

Avevano inscenato un funerale per l'azienda, con tanto di bara, meno di un mese fa, intuendo ciò che sarebbe accaduto di lì a poco. Purtroppo, le loro preoccupazioni si sono rivelate fondate. È stata avviata la procedura di licenziamento per gli 80 dipendenti della ex Farmografica di Cervia che, dopo 20 mesi di lotta, devono arrendersi all’idea di non poter riavere il loro posto di lavoro.

Poche settimane fa era arrivato l’annuncio dell’imprenditore Focaccia, il quale ha dichiarato di non poter portare avanti il piano di rilancio dell’azienda a causa dei mancati aiuti da parte del governo. Lunedì scorso si è tenuto in Regione un vertice tra proprietà, sindacati e istituzioni, con l'obiettivo di ridurre al minimo i disagi economici per i lavoratori.

Dopo il primo periodo di cassa integrazione, tutti i contratti erano stati presi in carico dall’azienda di Focaccia, ma, vista la sua decisione di ritirarsi, questi scadranno il 31 dicembre e non saranno rinnovati. A quel punto, scatterà la cassa integrazione guadagni straordinaria, che proseguirà fino a dicembre 2025.

Questa procedura sembra mettere la parola “fine” sull’intera vicenda, poiché, oltre a Focaccia, nessuno si è fatto avanti per rilevare la storica azienda di Cervia, chiusa dalla società austriaca Mayr Melnhof.

"Utilizziamo il tempo garantito dagli ammortizzatori sociali per esplorare ogni possibile soluzione industriale. Come Regione, siamo disponibili ad accompagnare qualsiasi proposta con tutti i mezzi a nostra disposizione – ha dichiarato l’assessore allo sviluppo economico Vincenzo Colla – Quella che si è determinata non è la soluzione che avremmo voluto, ma è l’unico percorso oggi possibile".




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BOLOGNA: Raccolta firme di Fratelli d’Italia per il referendum contro la città 30 | VIDEO

Fratelli d’Italia ha organizzato una raccolta firme in piazza Galvani a Bologna contro la città 30 e a sostegno dell’operato delle forze dell’ordine, a pochi giorni dalla presentazione dei dati del Comune a un anno dall’entrata in vigore del provvedimento. Un banchetto per raccogliere firme a sostegno del referendum contro la città 30° a Bologna. Una corsa contro il tempo, con la scadenza prevista per il 25 gennaio, per Fratelli d’Italia che si schiera contro il provvedimento adottato dal Comune, sottolineando come i numeri presentati di recente dal sindaco Lepore non siano così diversi rispetto agli anni precedenti e polemizzando anche sul cambio del Presidente dell’osservatorio regionale sulla sicurezza stradale per motivazioni politiche. Una raccolta firme anche a sostegno dell’operato delle forze dell’ordine, ritenute da FdI poco tutelate e sotto l’occhio del ciclone dopo i recenti fatti di cronaca per il caso Ramy e le conseguenti manifestazioni in città. "Sono fuorvianti i dati che ci sono stati forniti dal sindaco Lepore rispetto alla città 30 all'ora, in particolare quando dice che c'è un calo della mortalità e degli incidenti" proprio grazie alla misura introdotta un anno fa. A dirlo è l'europarlamentare di Fratelli d'Italia, Stefano Cavedagna, commentando il bilancio tracciato dal sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ad un anno dall'entrata in vigore della riduzione della velocità in tante strade della città. Fratelli d'Italia ha già raccolto "circa 3000 firme" per indire un referendum per abrogare la misura e nel corso della giornata sono stati organizzati banchetti in diversi punti della città per incrementare le sottoscrizioni dei bolognesi (ne servono 9mila) per questo scopo e per sostenere il Ddl Sicurezza. Dai dati della Città metropolitana nel 2013 avevamo soltanto 7 decessi, quindi meno di quelli che abbiamo oggi, poi nel 2014 nel 2015 nel 2016 c'è stato un aumento della mortalità sulle strade e nel 2017 un ulteriore diminuzione molto simile a quella del 2013". Per Cavedagna "questi dati statistici vengono purtroppo forniti ad hoc per cercare di imbrogliare i cittadini o di portarli ad aderire alla città a 30 all'ora. Purtroppo, come ci dice invece la polizia locale rispondendo a un'interrogazione che noi abbiamo presentato negli ultimi mesi, i dati della mortalità sulle strade di Bologna, sono causati da chi guida in stato di ebbrezza - spiega Cavedagna - da chi fa guida spericolata, da chi guida guardando il cellulare o chi ha comportamenti illeciti sulle strade uno tra questi, ad esempio era una persona che viaggiava oltre i 120 all'ora sui viali della città. Sono questi i casi che purtroppo causano mortalità, come abbiamo visto anche qualche mese fa in via Azzurra dove chi ha causato l'incidente si è dimostrata sotto effetto di stupefacenti, non è chi va ai 36 o i 40 all'ora che uccide le persone. "A Bologna, come segnalato anche dal ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, c'è una situazione anche determinata dalla concomitanza di eventi di particolare rilievo. È significativo in questa fase garantire alle forze dell'ordine una vicinanza e una solidarietà che qualcuno ha messo troppe volte in discussione con comportamenti che sono sotto gli occhi di tutti". Lo ha detto il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Galeazzo Bignami, che in piazza Galvani a Bologna ha partecipato al banchetto di Fratelli d'Italia per la raccolta firme a sostegno alle Forze dell'Ordine  e per No Bologna 30. "Chiediamo - prosegue - come si evince dal Ddl Sicurezza, l'introduzione di strumenti che garantiscono maggiore sicurezza per la cittadinanza, maggiore tutela dei diritti soprattutto nei confronti dei soggetti più deboli e anche un'attenzione nei confronti delle forze dell'ordine, spesso sottoposte ad offese e oltraggi che non sono più sostenibili".