12 DICEMBRE 2024

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12 DICEMBRE 2024 - 16:22


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BOLOGNA: HerAcademy, convegno su demografia e lavoro nelle aziende | VIDEO

La sfida demografica sta influenzando in maniera significativa l’economia globale, con impatti sia a livello macroeconomico in termini di equilibri geo-politici, tassi di natalità e fenomeni migratori, sia a livello aziendale in termini di cambiamenti nel mercato del lavoro. Quale è il costo degli squilibri demografici? Quale è l’impatto sul mercato del lavoro in Italia? Come affronteremo la sfida della società della longevità? Cosa sono chiamate a fare le nuove generazioni? E quale sarà in ruolo delle donne? Come cambierà la leadership? Queste sono solo alcune delle domande su cui ci si è confrontati insieme ad esperti, docenti e manager ospiti di HerAcademy, la corporate university del Gruppo Hera, nel workshop presso la sede bolognese della multiutility sul tema “Demografia e lavoro: nuove prospettive di sviluppo”.

“Il calo demografico e l’incremento della longevità lavorativa generano significative implicazioni per la società, per l’economia e, naturalmente, per le nostre aziende – ha affermato Cristian Fabbri, Presidente Esecutivo del Gruppo Hera – Oggi in azienda lavorano contemporaneamente 4 generazioni dai baby boomer alla genZ, erano 2 solo 20 anni fa. Tutte le generazioni hanno un tratto comune nella ricerca dello scopo del proprio lavoro: il purpose aziendale diventa, quindi, un forte elemento di ingaggio e di attrazione. La formazione assume modelli innovativi, partendo dalla nostra corporate university e diffondendosi in azienda anche grazie a community interne ed accademy professionali. Il welfare supera la connotazione di integrazione al reddito e diventa un modo per favorire l’armonia fra la vita lavorativa e quella privata ad esempio contribuendo alla prevenzione medica, fornendo supporto per la scelta della previdenza complementare, o erogando contributi pedagogici o psicologici per i genitori. Investiamo tutti gli anni oltre 30 milioni di euro in formazione e welfare per le nostre 10 mila persone con programmi in continua evoluzione. Gli elevati livelli di soddisfazione ed un turnover verso il mercato inferiore alla metà del turnover del settore, ci dicono che la strada intrapresa è quella giusta.”

“Nelle economie mature, caratterizzate da stagnazione demografica e fuga di talenti, la crescita è fortemente correlata alla capacità industriale di investire in ricerca e innovazione tecnologica e di captare flussi migratori con competenze di valore aggiunto per arricchire il tessuto socio-economico e culturale, come sta accadendo negli Stati Uniti. – ha dichiarato Orazio Iacono, Amministratore Delegato del Gruppo Hera - In questo contesto, è necessario che le aziende sviluppino una visione strategica a lungo termine che affascini anche le nuove generazioni. Sono, quindi, necessari almeno due elementi: capitale umano e capitale finanziario. Come Gruppo Hera, operatore nazionale con almeno un servizio fornito a oltre 7,5 milioni di cittadini e un forte radicamento territoriale, intendiamo essere parte attiva di questa transizione demografica: abbiamo previsto a piano industriale circa 5 miliardi di investimenti in infrastrutture green all’avanguardia per rendere le comunità più resilienti, più vivibili e più attrattive per le famiglie e in particolare per i giovani. Perché un futuro con più giovani significa innovazione, spinta ai consumi, imprenditorialità e competitività. Per rispondere a questa sfida enorme, come multiutility possiamo agire in due modi: o giocando d’attacco, favorendo flussi di giovani attraverso lo sviluppo di nuovi progetti di lungo periodo, o in difesa, investendo in automazione e tecnologie per fronteggiare la scarsità di forza lavoro e risparmiare così le ore lavorate”.




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BOLOGNA: Raccolta firme di Fratelli d’Italia per il referendum contro la città 30 | VIDEO

Fratelli d’Italia ha organizzato una raccolta firme in piazza Galvani a Bologna contro la città 30 e a sostegno dell’operato delle forze dell’ordine, a pochi giorni dalla presentazione dei dati del Comune a un anno dall’entrata in vigore del provvedimento. Un banchetto per raccogliere firme a sostegno del referendum contro la città 30° a Bologna. Una corsa contro il tempo, con la scadenza prevista per il 25 gennaio, per Fratelli d’Italia che si schiera contro il provvedimento adottato dal Comune, sottolineando come i numeri presentati di recente dal sindaco Lepore non siano così diversi rispetto agli anni precedenti e polemizzando anche sul cambio del Presidente dell’osservatorio regionale sulla sicurezza stradale per motivazioni politiche. Una raccolta firme anche a sostegno dell’operato delle forze dell’ordine, ritenute da FdI poco tutelate e sotto l’occhio del ciclone dopo i recenti fatti di cronaca per il caso Ramy e le conseguenti manifestazioni in città. "Sono fuorvianti i dati che ci sono stati forniti dal sindaco Lepore rispetto alla città 30 all'ora, in particolare quando dice che c'è un calo della mortalità e degli incidenti" proprio grazie alla misura introdotta un anno fa. A dirlo è l'europarlamentare di Fratelli d'Italia, Stefano Cavedagna, commentando il bilancio tracciato dal sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ad un anno dall'entrata in vigore della riduzione della velocità in tante strade della città. Fratelli d'Italia ha già raccolto "circa 3000 firme" per indire un referendum per abrogare la misura e nel corso della giornata sono stati organizzati banchetti in diversi punti della città per incrementare le sottoscrizioni dei bolognesi (ne servono 9mila) per questo scopo e per sostenere il Ddl Sicurezza. Dai dati della Città metropolitana nel 2013 avevamo soltanto 7 decessi, quindi meno di quelli che abbiamo oggi, poi nel 2014 nel 2015 nel 2016 c'è stato un aumento della mortalità sulle strade e nel 2017 un ulteriore diminuzione molto simile a quella del 2013". Per Cavedagna "questi dati statistici vengono purtroppo forniti ad hoc per cercare di imbrogliare i cittadini o di portarli ad aderire alla città a 30 all'ora. Purtroppo, come ci dice invece la polizia locale rispondendo a un'interrogazione che noi abbiamo presentato negli ultimi mesi, i dati della mortalità sulle strade di Bologna, sono causati da chi guida in stato di ebbrezza - spiega Cavedagna - da chi fa guida spericolata, da chi guida guardando il cellulare o chi ha comportamenti illeciti sulle strade uno tra questi, ad esempio era una persona che viaggiava oltre i 120 all'ora sui viali della città. Sono questi i casi che purtroppo causano mortalità, come abbiamo visto anche qualche mese fa in via Azzurra dove chi ha causato l'incidente si è dimostrata sotto effetto di stupefacenti, non è chi va ai 36 o i 40 all'ora che uccide le persone. "A Bologna, come segnalato anche dal ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, c'è una situazione anche determinata dalla concomitanza di eventi di particolare rilievo. È significativo in questa fase garantire alle forze dell'ordine una vicinanza e una solidarietà che qualcuno ha messo troppe volte in discussione con comportamenti che sono sotto gli occhi di tutti". Lo ha detto il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Galeazzo Bignami, che in piazza Galvani a Bologna ha partecipato al banchetto di Fratelli d'Italia per la raccolta firme a sostegno alle Forze dell'Ordine  e per No Bologna 30. "Chiediamo - prosegue - come si evince dal Ddl Sicurezza, l'introduzione di strumenti che garantiscono maggiore sicurezza per la cittadinanza, maggiore tutela dei diritti soprattutto nei confronti dei soggetti più deboli e anche un'attenzione nei confronti delle forze dell'ordine, spesso sottoposte ad offese e oltraggi che non sono più sostenibili".