9 DICEMBRE 2024

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9 DICEMBRE 2024 - 14:11


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EMILIA-ROMAGNA: Maltempo, per martedì allerta arancione per rischio piene dei fiumi

Confermata l’allerta arancione per lunedì con un ampliamento, dalle ore 12, dell’area interessata dalla criticità idraulica che si intensifica (arancione) sulla Romagna e su pianura e collina bolognese. Si attenua il rischio piene su pianura modenese e reggiana, dove il colore scende a giallo.

Per la giornata di martedì 10 dicembre l’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile prevede piogge di debole o moderata intensità su tutta la regione, più insistenti sulle zone di pianura e collina del settore centrale. Sulla costa e sulla fascia pedecollinare tra Ravennate e Bolognese potranno assumere carattere di rovescio o temporale. Sono previste nevicate sui rilievi a quote attorno a 700-800 metri, localmente più basse, fino a 400-500 metri, sul settore centrale.Le piogge  potranno generare incrementi dei livelli idrometrici nel settore centro-orientale con possibili superamenti della soglia 2, dove saranno possibili anche ruscellamenti lungo i versanti, innalzamenti dei livelli nel reticolo minore e fenomeni franosi, anche a seguito delle piogge dei giorni precedenti. Nonostante la progressiva attenuazione del moto ondoso, a causa del persistere di picchi di marea oltre i valori di soglia, nella mattinata di domani si prevedono condizioni favorevoli a localizzati fenomeni di erosione della duna costiera ed ingressione marina. Sulla costa, possibili esondazioni di fiumi e canali alla foce, per le difficoltà di deflusso delle piene in mare. Per la giornata in corso confermate le previsioni di piogge sul settore centro-orientale della regione, intense e persistenti sulla Romagna. Le nevicate significative saranno limitate a quote superiori a 700-800 metri sull’Emilia centrale. Sui settori centro orientali saranno possibili diffusi ruscellamenti lungo i versanti, innalzamenti dei livelli idrometrici nel reticolo minore e fenomeni franosi.

La situazione sul territorio

Per le piogge dei giorni scorsi si sono verificati allagamenti localizzati nelle aree pedecollinari delle province di Reggio Emilia, Modena e Bologna, dovuto a situazioni puntuali di saturazione del sistema fognario. Le piogge si sono ora spostate verso est, interessando la Romagna. Il sistema del volontariato di protezione civile è stato attivato prontamente dall'inizio dell'emergenza e sta intervenendo diffusamente su tutto il territorio regionale, sia in pianura che in montagna così come il Centro operativo regionale che è rimasto aperto durante tutta la notte. La criticità principale riguarda le disalimentazioni della rete elettrica, in gran parte causate da rotture di cavi dovute al crollo di alberature per la neve pesante caduta in collina e montagna. Su queste situazioni stanno già intervenendo gli enti gestori. Il punto alle ore 9 di questa mattina vedeva: 2.000 disalimentazioni della rete elettrica Enel in provincia di Piacenza (Lugagnano Val d’Arda, Gropparello, Bettola, Morfasso e Farini); 3.500 di Enel in Provincia di Parma (a Neviano degli Arduini, Corniglio, Lesignano de Bagni, Bardi, Calestano, Fornovo di Taro, Lesignano de' Bagni, Pellegrino Parmense, Sala Baganza, Terenzo, Traversetolo e Valmozzola); 4.150 di Enel in provincia di Reggio Emilia (Castelnovo ne’ Monti , Casina, Viano, Carpineti, Baiso, Villa Minozzo, Vezzano sul Crostolo, Vetto, Toano, Scandiano, San Polo d’Enza, Canossa e Castellarano); 5.729 disalimentazioni della rete elettrica in provincia di Modena, di cui 1.629 del gestore InRete sui comuni di Zocca, Sestola, Polinago, Guiglia, Montese e 4.100 di Enel a Prignano sulla Secchia, Serramazzoni, Sassuolo, Palagano, Montefiorino, Maranello e Castelvetro); 1.765 di Enel in provincia di Bologna (Camugnano, Castiglione dei Pepoli, Castel di Casio, Monghidoro, Loiano, Castel d’Aiano, Valsamoggia, San Benedetto Val di Sambro, Monzuno, Grizzana Morandi, Vergato e Gaggio Montano).




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BOLOGNA: Raccolta firme di Fratelli d’Italia per il referendum contro la città 30 | VIDEO

Fratelli d’Italia ha organizzato una raccolta firme in piazza Galvani a Bologna contro la città 30 e a sostegno dell’operato delle forze dell’ordine, a pochi giorni dalla presentazione dei dati del Comune a un anno dall’entrata in vigore del provvedimento. Un banchetto per raccogliere firme a sostegno del referendum contro la città 30° a Bologna. Una corsa contro il tempo, con la scadenza prevista per il 25 gennaio, per Fratelli d’Italia che si schiera contro il provvedimento adottato dal Comune, sottolineando come i numeri presentati di recente dal sindaco Lepore non siano così diversi rispetto agli anni precedenti e polemizzando anche sul cambio del Presidente dell’osservatorio regionale sulla sicurezza stradale per motivazioni politiche. Una raccolta firme anche a sostegno dell’operato delle forze dell’ordine, ritenute da FdI poco tutelate e sotto l’occhio del ciclone dopo i recenti fatti di cronaca per il caso Ramy e le conseguenti manifestazioni in città. "Sono fuorvianti i dati che ci sono stati forniti dal sindaco Lepore rispetto alla città 30 all'ora, in particolare quando dice che c'è un calo della mortalità e degli incidenti" proprio grazie alla misura introdotta un anno fa. A dirlo è l'europarlamentare di Fratelli d'Italia, Stefano Cavedagna, commentando il bilancio tracciato dal sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ad un anno dall'entrata in vigore della riduzione della velocità in tante strade della città. Fratelli d'Italia ha già raccolto "circa 3000 firme" per indire un referendum per abrogare la misura e nel corso della giornata sono stati organizzati banchetti in diversi punti della città per incrementare le sottoscrizioni dei bolognesi (ne servono 9mila) per questo scopo e per sostenere il Ddl Sicurezza. Dai dati della Città metropolitana nel 2013 avevamo soltanto 7 decessi, quindi meno di quelli che abbiamo oggi, poi nel 2014 nel 2015 nel 2016 c'è stato un aumento della mortalità sulle strade e nel 2017 un ulteriore diminuzione molto simile a quella del 2013". Per Cavedagna "questi dati statistici vengono purtroppo forniti ad hoc per cercare di imbrogliare i cittadini o di portarli ad aderire alla città a 30 all'ora. Purtroppo, come ci dice invece la polizia locale rispondendo a un'interrogazione che noi abbiamo presentato negli ultimi mesi, i dati della mortalità sulle strade di Bologna, sono causati da chi guida in stato di ebbrezza - spiega Cavedagna - da chi fa guida spericolata, da chi guida guardando il cellulare o chi ha comportamenti illeciti sulle strade uno tra questi, ad esempio era una persona che viaggiava oltre i 120 all'ora sui viali della città. Sono questi i casi che purtroppo causano mortalità, come abbiamo visto anche qualche mese fa in via Azzurra dove chi ha causato l'incidente si è dimostrata sotto effetto di stupefacenti, non è chi va ai 36 o i 40 all'ora che uccide le persone. "A Bologna, come segnalato anche dal ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, c'è una situazione anche determinata dalla concomitanza di eventi di particolare rilievo. È significativo in questa fase garantire alle forze dell'ordine una vicinanza e una solidarietà che qualcuno ha messo troppe volte in discussione con comportamenti che sono sotto gli occhi di tutti". Lo ha detto il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Galeazzo Bignami, che in piazza Galvani a Bologna ha partecipato al banchetto di Fratelli d'Italia per la raccolta firme a sostegno alle Forze dell'Ordine  e per No Bologna 30. "Chiediamo - prosegue - come si evince dal Ddl Sicurezza, l'introduzione di strumenti che garantiscono maggiore sicurezza per la cittadinanza, maggiore tutela dei diritti soprattutto nei confronti dei soggetti più deboli e anche un'attenzione nei confronti delle forze dell'ordine, spesso sottoposte ad offese e oltraggi che non sono più sostenibili".