9 DICEMBRE 2024

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9 DICEMBRE 2024 - 18:21


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ROMAGNA: Fiumi sotto pressione, si intensifica l’attenzione

Le abbondanti piogge che stanno colpendo la Romagna hanno innalzato i livelli di numerosi fiumi, portando preoccupazione e intensificando i monitoraggi delle autorità. Nel Forlivese, il fiume Montone a Schiavonia ha superato nel pomeriggio la soglia arancione, mentre il Savio, a Cesena, ha oltrepassato di circa un metro questa soglia critica, con la rossa ancora distante di circa un metro e venti. Anche il torrente Pisciatello desta preoccupazione, trovandosi a soli 40 centimetri dall’esondazione tra Cesena e Cesenatico. Il sindaco di Cesenatico, Matteo Gozzoli, ha lanciato un appello urgente ai cittadini attraverso i social, invitandoli a spostare le auto dalle aree a rischio e ad evitare di sostare in cantine o piani interrati. Per favorire il deflusso delle acque, è stata disposta l’apertura anticipata delle Porte Vinciane. Nel Riminese, i fiumi Uso e Marecchia hanno raggiunto la soglia arancione. Anche altri corsi d'acqua nella regione mostrano segnali di criticità. Il Voltre, a Teodorano, ha superato la soglia arancione e il livello continua a salire, mentre il Ronco, a Meldola, rimane stazionario sopra lo stesso livello di allerta. Il Bevano, monitorato a Santa Maria Nuova di Bertinoro, è prossimo a superare la soglia arancione. Il coordinamento provinciale della Protezione Civile è impegnato in ispezioni sui corsi d’acqua più a rischio, predisponendo interventi mirati per limitare i danni. Al momento, la situazione è sotto controllo e non si segnalano emergenze gravi.

A Cesena il sindaco Lattuca è intervenuto con una comunicazione: “in merito all’evolversi della situazione meteo si conferma la tendenza già osservata due ore fa. Le attuali previsioni confermano un’attenuazione dei fenomeni nelle prossime ore, soprattutto sui versanti collinari. Questo è fondamentale affinché il livello idrometrico del Savio continui a scendere, come sta accadendo già da un paio d'ore. In alcune zone si segnalano lievi criticità, per questo si raccomanda la massima prudenza nella circolazione stradale” e sottolinea, “a differenza di alcune informazioni false che stanno circolando in queste ore, domani le scuole saranno regolarmente aperte”.




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BOLOGNA: Raccolta firme di Fratelli d’Italia per il referendum contro la città 30 | VIDEO

Fratelli d’Italia ha organizzato una raccolta firme in piazza Galvani a Bologna contro la città 30 e a sostegno dell’operato delle forze dell’ordine, a pochi giorni dalla presentazione dei dati del Comune a un anno dall’entrata in vigore del provvedimento. Un banchetto per raccogliere firme a sostegno del referendum contro la città 30° a Bologna. Una corsa contro il tempo, con la scadenza prevista per il 25 gennaio, per Fratelli d’Italia che si schiera contro il provvedimento adottato dal Comune, sottolineando come i numeri presentati di recente dal sindaco Lepore non siano così diversi rispetto agli anni precedenti e polemizzando anche sul cambio del Presidente dell’osservatorio regionale sulla sicurezza stradale per motivazioni politiche. Una raccolta firme anche a sostegno dell’operato delle forze dell’ordine, ritenute da FdI poco tutelate e sotto l’occhio del ciclone dopo i recenti fatti di cronaca per il caso Ramy e le conseguenti manifestazioni in città. "Sono fuorvianti i dati che ci sono stati forniti dal sindaco Lepore rispetto alla città 30 all'ora, in particolare quando dice che c'è un calo della mortalità e degli incidenti" proprio grazie alla misura introdotta un anno fa. A dirlo è l'europarlamentare di Fratelli d'Italia, Stefano Cavedagna, commentando il bilancio tracciato dal sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ad un anno dall'entrata in vigore della riduzione della velocità in tante strade della città. Fratelli d'Italia ha già raccolto "circa 3000 firme" per indire un referendum per abrogare la misura e nel corso della giornata sono stati organizzati banchetti in diversi punti della città per incrementare le sottoscrizioni dei bolognesi (ne servono 9mila) per questo scopo e per sostenere il Ddl Sicurezza. Dai dati della Città metropolitana nel 2013 avevamo soltanto 7 decessi, quindi meno di quelli che abbiamo oggi, poi nel 2014 nel 2015 nel 2016 c'è stato un aumento della mortalità sulle strade e nel 2017 un ulteriore diminuzione molto simile a quella del 2013". Per Cavedagna "questi dati statistici vengono purtroppo forniti ad hoc per cercare di imbrogliare i cittadini o di portarli ad aderire alla città a 30 all'ora. Purtroppo, come ci dice invece la polizia locale rispondendo a un'interrogazione che noi abbiamo presentato negli ultimi mesi, i dati della mortalità sulle strade di Bologna, sono causati da chi guida in stato di ebbrezza - spiega Cavedagna - da chi fa guida spericolata, da chi guida guardando il cellulare o chi ha comportamenti illeciti sulle strade uno tra questi, ad esempio era una persona che viaggiava oltre i 120 all'ora sui viali della città. Sono questi i casi che purtroppo causano mortalità, come abbiamo visto anche qualche mese fa in via Azzurra dove chi ha causato l'incidente si è dimostrata sotto effetto di stupefacenti, non è chi va ai 36 o i 40 all'ora che uccide le persone. "A Bologna, come segnalato anche dal ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, c'è una situazione anche determinata dalla concomitanza di eventi di particolare rilievo. È significativo in questa fase garantire alle forze dell'ordine una vicinanza e una solidarietà che qualcuno ha messo troppe volte in discussione con comportamenti che sono sotto gli occhi di tutti". Lo ha detto il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Galeazzo Bignami, che in piazza Galvani a Bologna ha partecipato al banchetto di Fratelli d'Italia per la raccolta firme a sostegno alle Forze dell'Ordine  e per No Bologna 30. "Chiediamo - prosegue - come si evince dal Ddl Sicurezza, l'introduzione di strumenti che garantiscono maggiore sicurezza per la cittadinanza, maggiore tutela dei diritti soprattutto nei confronti dei soggetti più deboli e anche un'attenzione nei confronti delle forze dell'ordine, spesso sottoposte ad offese e oltraggi che non sono più sostenibili".