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5 MARZO 2024 - 11:40


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EMILIA-ROMAGNA: Bonus psicologo dal 18 marzo, Ausl, “E’ un’opportunità” | VIDEO

Dal 18 marzo 2024 e fino al 31 maggio 2024, sarà possibile presentare richiesta per il bonus psicologo 2023.

A renderlo noto è la circolare Inps (n.34 del 15 febbraio).

Istituito dal governo Draghi con il decreto Milleproroghe del dicembre 2021, per rispondere alle esigenze dei cittadini più colpiti dagli effetti della pandemia, il bonus psicologo è rimasto fermo nel 2023, in attesa del decreto ministeriale che avrebbe dato il via libera all’apertura delle domande. Ebbene, da marzo 2024 i possessori di ISEE inferiore ai 50.000€ potranno inoltrare online la domanda per il bonus psicologo, tramite l’apposito portale, il sito INPS o il Contact Center Integrato.

Ha un importo pari a 50 euro a seduta e si rivolge a tutte quelle persone in condizione di ansia, stress, depressione, fragilità psicologica, che abbiano ricevuto dal medico curante il via libera per beneficiare di un percorso psicoterapeutico.

Ecco le condizioni per poter accedere a questo sostegno psicologico: con un valore Isee inferiore a 15.000 euro, l’importo del beneficio è erogato a concorrenza dell’importo massimo stabilito in 1.500 euro per ogni beneficiario; con un valore Isee compreso tra i 15.000 e i 30.000 euro, l’importo del beneficio è erogato a concorrenza dell’importo massimo stabilito in 1.000 euro per ogni beneficiario; con un valore Isee compreso tra i 30.000 e i 50.000 euro, l’importo del beneficio è erogato a concorrenza dell’importo massimo stabilito in 500 euro per ogni beneficiario.

Per Michele Sanza, direttore del dipartimento di salute mentale e dipendenze patologiche Ausl Romagna, i disturbi psicologici in seguito al lockdown sono aumentati vertiginosamente (in particolare nei più giovani) e il Bonus Psicologo rappresenta un’opportunità purché venga speso nell’integrazione con il servizio pubblico. Le psicoterapie sostenute con in fondi pubblici dovrebbero mantenere una relazione con i servizi di salute mentale in quanto sono una garanzia di appropriatezza e di completezza dell’intervento, conclude il direttore Sanza.




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EMILIA-ROMAGNA: Casa Artusi e Qualivita candidano la cucina italiana a patrimonio culturale immateriale Unesco

Attività e progetti comuni dedicati alla divulgazione culturale, all’educazione alimentare, alla formazione e alla promozione del territorio, in Italia e all’estero. Con un obiettivo chiaro: tutelare e valorizzare la cultura alimentare e i prodotti agroalimentari di qualità, ponendo particolare attenzione al patrimonio delle Indicazioni Geografiche (DOP, IGP, STG). Sono i principali contenuti dell’accordo siglato a Forlimpopoli, durante le Feste Artusiane 2025, tra la Fondazione Casa Artusi e la Fondazione Qualivita. Un’intesa che punta, attraverso iniziative condivise, a sostenere la candidatura della cucina italiana a patrimonio culturale immateriale dell’umanità Unesco – proposta di cui Casa Artusi è comunità promotrice – rafforzando così il legame tra cultura, territorio e qualità. A sottoscrivere il protocollo sono stati Laila Tentoni, presidente della Fondazione Casa Artusi, e Mauro Rosati, direttore della Fondazione Qualivita, alla presenza di Alberto Ventura dell’assessorato Agricoltura della Regione Emilia-Romagna. Proprio con la Regione, Casa Artusi ha già in essere un accordo per la promozione delle eccellenze agroalimentari locali, firmato lo scorso anno dall’assessore all’Agricoltura Alessio Mammi. Una collaborazione che rappresenta un passo importante nella costruzione di una rete tra le principali istituzioni culturali italiane impegnate a diffondere la cultura alimentare del nostro Paese. E un dialogo che unisce due opere simbolo: il ricettario artusiano, che ha raccontato come nessun altro la tavola italiana dopo l’Unità, e l’Atlante Qualivita, che fotografa e tutela l’identità produttiva nazionale oggi. “Quando istituzioni culturali di prestigio internazionale come Casa Artusi e Qualivita uniscono le forze, le possibilità di raggiungere risultati concreti crescono in modo esponenziale- ha sottolineato Mammi-. La Regione Emilia-Romagna sostiene con convinzione questo percorso, perché promuovere la cultura del cibo significa valorizzare la nostra storia, le tradizioni e l’economia locale. I nostri prodotti Dop e Igp sono un patrimonio straordinario, frutto del lavoro delle comunità e delle imprese agricole, che rappresentano un valore non solo economico, ma anche sociale e culturale”. “La condivisione del percorso di valorizzazione della straordinaria varietà di saperi e sapori che caratterizzano la nostra cultura gastronomica e che ne definiscono l’identità, come ben ha saputo rappresentare Artusi, è al centro dell’importante accordo con Qualivita- ha dichiarato Tentoni-. Ne sono particolarmente fiera anche proprio a sostegno del riconoscimento della cucina italiana quale patrimonio immateriale dell’umanità”. “La Fondazione Casa Artusi, in questi anni, ha rappresentato un esempio virtuoso – in Italia e nel mondo – di come il patrimonio culturale legato alla cucina possa diventare un valore attuale, grazie a un lavoro congiunto di ricerca scientifica e attività pratica- ha aggiunto Rosati -. Insieme, le nostre due Fondazioni possono offrire al sistema Italia un patrimonio integrato di competenze e risorse culturali che rappresentano, a 360 gradi, l’identità del Made in Italy enogastronomico”. L’accordo nasce anche dalla naturale complementarità tra le due istituzioni e dai rispettivi patrimoni: da un lato, La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene di Pellegrino Artusi, pilastro della cultura gastronomica domestica italiana; dall’altro, l’Atlante Qualivita, che documenta, valorizza e tutela il sistema dei prodotti agroalimentari certificati, vero mosaico dell’eccellenza produttiva nazionale.