8 MARZO 2024

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8 MARZO 2024 - 15:24


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BOLOGNA: Enel, sindacati e lavoratori in sciopero per chiedere chiarezza sul futuro

A Bologna sindacati e lavoratori Enel in sciopero contro la linea intrapresa dall’azienda, non chiara sul futuro di lavoratrici e lavoratori e sugli investimenti per il futuro.

Giornata di mobilitazione nazionale dei dipendenti Enel organizzato dai sindacati di categoria di Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil. Dalla Piazza del Nettuno di Bologna, si chiedono risposte sui tagli al costo del personale, sulle esternalizzazioni degli impianti e sul ridimensionamento dello smart working; il tutto a ridosso della fine del mercato tutelato. Chiarezza anche sugli investimenti, dove si denota un passo indietro, mirato, secondo i sindacati, al profitto aziendale e non alla tutela di lavoratrici e lavoratori.

Vittorio Caleffi - Segretario generale Uiltec Uil Emilia Romagna: "Questo sciopero è per difendere il servizio pubblico per difendere la capacità di Enel di guidare la transizione ecologica ed energetica. Le problematiche principali sono quelle di un servizio di reperibilità che rischia di essere quella di due centrali elettriche che rischiano di essere attaccati costantemente. Sono stati attaccati diritti dei Lavoratori ad esempio sullo Smart Working  e siamo preoccupati per i lavoratori commerciali perché c'è tutto un ragionamento del passaggio alle bollette di massima tutela al mercato libero e vorremmo capire come questo perseguito in generale. Siamo preoccupati per la capacità di Enel di stare sul mercato e di dare risposte non solo ai lavoratori ma soprattutto i cittadini.

Davide Doninotti - Segretario generale Filctem Cgil Parma: "Oggi in Emilia Romagna tra tutti le aziende di Enel Siamo circa 2000-3000 lavoratori però copriamo un territorio, uno dei più vasti in Italia e chiediamo che ci sia un idea di futuro elettrico anche legato alla transizione energetica che in questo momento non vediamo".

Roberto Petri -  Segretario generale Flaei Cisl Emilia Romagna: "Stiamo vedendo un arretramento rispetto agli investimenti sulle rinnovabili sul tema degli idroelettrico, sul tema dei isotermici e non abbiamo in pratica nessun passo avanti sul fronte degli investimenti".




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FERRARA: Palestina, momenti di tensione in Consiglio comunale

Una trentina di rappresentanti pro Palestina hanno interrotto il Consiglio comunale di Ferrara, insultando il sindaco Alan Fabbri. Lo riferisce il Comune e il sindaco ha postato sulla sua pagina Facebook un video di quanto avvenuto nel pomeriggio, con momenti di tensione tra gli attivisti e la polizia locale e un faccia a faccia che ha coinvolto lo stesso primo cittadino leghista. "Questa è la democrazia di chi vuole insegnare agli altri i valori della democrazia e della pace. Un fatto vergognoso accaduto pochi minuti fa durante lo svolgimento del consiglio comunale. Scusatemi ma anch'io ogni tanto perdo le staffe", scrive Fabbri. Tutto è avvenuto durante il dibattito sulle mozioni all'ordine del giorno relative alla situazione in medioriente "Israele-Palestina: due popoli, due stati". Alcuni rappresentanti, seduti in platea, hanno interrotto la seduta esibendo le bandiere della Palestina e gridando "vergogna, vergogna". Lo stesso gruppo, riferisce sempre il Comune, aveva già aggredito verbalmente il primo cittadino durante il suo passaggio in piazza Savonarola lo scorso settembre. "Lo trovo un fatto estremamente vergognoso. I primi a non rispettare i valori democratici di questo Paese, come lo è l'assise di una seduta in Consiglio Comunale, è proprio chi si professa difensore dei valori di democrazia e di pace globale", ha aggiunto Fabbri. Il Consiglio è stato sospeso.