17 MAGGIO 2024

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17 MAGGIO 2024 - 16:34


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BOLOGNA: Uil, 218 bare in piazza Maggiore per dire basta ai morti sul lavoro | VIDEO

A Bologna è stata organizzata un’iniziativa dalla Uil e dall’Ital Uil nazionale per dire basta ai morti sul lavoro: diverse bare di cartone sono state disposte lungo piazza Maggiore in ricordo di lavoratrici e lavoratori che hanno perso mentre lavoravano.

 218 bare di cartone distese in piazza Maggiore a Bologna, per simboleggiare i morti sul lavoro in Emilia Romagna dal 2022 ad oggi. L’iniziativa, targata Uil e Ital Uil nazionale, vuole dare un segnale forte e porre l’attenzione su un tema così delicato: a poche settimane dall’incidente di Suviana, l’obiettivo è ribadire l’importanza della sicurezza e della prevenzione sui luoghi di lavoro per evitare ulteriori tragedie.La richiesta è un tavolo di trattativa con il Governo per capire dove si può  migliorare, partendo dall’ambito normativo.

"Anche in una regione evoluta come l'Emilia-Romagna ci sono troppe morti sul lavoro e quello che abbiamo fatto finora non basta", denuncia Ivana Veronese, segretaria confederale Uil -. Noi abbiamo chiesto l'apertura di un tavolo a Palazzo Chigi per capire che cosa migliorare - aggiunge - senz'altro qualche norma va cambiata e soprattutto bisogna rendere effettivamente praticate le norme che già abbiamo, a partire dall'articolo 41 della Costituzione che dice che si può fare impresa ma nel rispetto dell'ambiente della salute della dignità della persona". Tra le richieste della Uil, anche quella di introdurre l' "omicidio sul lavoro" per i casi in cui non vengono rispettate le norme di sicurezza.

"Le statistiche dell'Inail ci parlano di 1041 morti sul lavoro nel 2023 e 218 in Emilia-Romagna dal 2022 ad oggi, 218 come le bare che sono stese oggi qui in piazza Maggiore - fa eco il segretario generale della Uil Emilia-Romagna, Marcello Borghetti - il lavoro è vittima di un sistema sbagliato che considera la sicurezza un costo e non un dovere", aggiunge, chiedendo venga "ripristinata la sicurezza per tutelare la vita delle persone".

 




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EMILIA-ROMAGNA: Alluvione, la Regione chiede la proroga dello stato di emergenza

La Regione Emilia-Romagna ha formalmente richiesto al Governo la proroga dello stato di emergenza nazionale, in scadenza il 4 maggio, per ulteriori 12 mesi a seguito delle alluvioni del 2023. A comunicarlo è il presidente della Regione, Michele de Pascale, in due lettere indirizzate alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, e al capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabio Ciciliano. Oltre alla proroga, l’Emilia-Romagna ha chiesto anche l'estensione dei termini per la presentazione delle domande di acconto del Contributo di immediato sostegno (Cis) al 30 settembre 2025 e delle domande di saldo al 30 novembre 2025. Inoltre, la Regione ha sollecitato la possibilità per privati e imprese danneggiati dagli eventi calamitosi di settembre e ottobre 2024 di presentare una domanda di Cis separata per ciascun episodio. "Questa richiesta si inserisce nel clima di collaborazione istituzionale che vogliamo continuare a portare avanti, a tutti i livelli, primo fra tutti quello col Governo, perché riteniamo sia la strada più efficace per far fronte ai drammatici eventi del ’23 e del ‘24.  Proseguire lo stato di emergenza è fondamentale per garantire continuità agli interventi di assistenza, ripristino e ricostruzione ancora in corso”, spiegano de Pascale e la sottosegretaria alla Presidenza con delega alla Protezione civile, Manuela Rontini. Secondo la Regione, la cessazione anticipata dello stato di emergenza rischierebbe di compromettere misure ancora operative, come l’assistenza agli sfollati, l’esenzione dai mutui per famiglie e imprese, e il completamento dei primi interventi urgenti. La proroga dei termini per i contributi, infine, sarebbe necessaria per consentire ai beneficiari di completare i lavori nei periodi più adatti, evitando ritardi nell'accesso agli aiuti.