21 MAGGIO 2024

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21 MAGGIO 2024 - 11:44


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EMILIA-ROMAGNA: Concessioni balneari, Consiglio di Stato boccia ancora le proroghe | VIDEO

Il Consiglio di Stato ha bocciato la proroga generalizzata delle concessioni balneari. Preoccupazione fra gli operatori del settore che tornano a chiedere al governo una legge che metta ordine alla materia.

 

È ancora pieno caos nel mondo delle concessioni balneari. Lunedì è arrivata l’ulteriore bocciatura, da parte del Consiglio di Stato, delle proroghe generalizzate. Sono illegittime – ha argomentato l’organo giurisdizionale - perché contrastano con la direttiva Bolkestein sulla libera concorrenza. Nervosismo diffuso fra gli imprenditori del settore che si apprestano ad avviare la stagione nella totale incertezza.

“C’è grande preoccupazione. Devo accogliere della gente che viene da me per divertirsi. E voglio accoglierla col sorriso. Lo farò con un sorriso purtroppo finto perché non so nemmeno se la mia azienda esisterà tra sei mesi”, ha detto Simone Battistone, presidente di Sib Confcommercio Emilia-Romagna.

Il governo e i balneari puntano sulla mappatura delle spiagge. Ma “la disapplicazione delle norme nazionale sulle concessioni demaniali marittime – ha spiegato ulteriormente il Consiglio di Stato - si impone prima, e a prescindere, dall'esame della questione della scarsità delle risorse, che in ogni caso non risulta essere decisiva”.

“Abbiamo scritto varie lettere alla presidente del Consiglio Meloni, che si era molto spesa per il sistema”, ha aggiunto Battistoni, il quale aggiunge che: “Al momento abbiamo visto tra il poco e il nulla, a dir la verità. Ci aspettiamo che, come ha promesso” la premier, “tuteli non solo il nostro lavoro e le nostre famiglie, ma anche il sistema balneare”.

I Comuni, ha ribadito il Consiglio di Stato, devono “bandire immediatamente procedure di gara imparziali e trasparenti per l'assegnazione delle concessioni ormai scadute il 31 dicembre 2023”. La proroga al 31 dicembre di quest’anno è prevista solo “per i Comuni che abbiano deliberato di avviare o abbiano già avviato le gare per assegnare le concessioni”.




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EMILIA-ROMAGNA: Alluvione, la Regione chiede la proroga dello stato di emergenza

La Regione Emilia-Romagna ha formalmente richiesto al Governo la proroga dello stato di emergenza nazionale, in scadenza il 4 maggio, per ulteriori 12 mesi a seguito delle alluvioni del 2023. A comunicarlo è il presidente della Regione, Michele de Pascale, in due lettere indirizzate alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, e al capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabio Ciciliano. Oltre alla proroga, l’Emilia-Romagna ha chiesto anche l'estensione dei termini per la presentazione delle domande di acconto del Contributo di immediato sostegno (Cis) al 30 settembre 2025 e delle domande di saldo al 30 novembre 2025. Inoltre, la Regione ha sollecitato la possibilità per privati e imprese danneggiati dagli eventi calamitosi di settembre e ottobre 2024 di presentare una domanda di Cis separata per ciascun episodio. "Questa richiesta si inserisce nel clima di collaborazione istituzionale che vogliamo continuare a portare avanti, a tutti i livelli, primo fra tutti quello col Governo, perché riteniamo sia la strada più efficace per far fronte ai drammatici eventi del ’23 e del ‘24.  Proseguire lo stato di emergenza è fondamentale per garantire continuità agli interventi di assistenza, ripristino e ricostruzione ancora in corso”, spiegano de Pascale e la sottosegretaria alla Presidenza con delega alla Protezione civile, Manuela Rontini. Secondo la Regione, la cessazione anticipata dello stato di emergenza rischierebbe di compromettere misure ancora operative, come l’assistenza agli sfollati, l’esenzione dai mutui per famiglie e imprese, e il completamento dei primi interventi urgenti. La proroga dei termini per i contributi, infine, sarebbe necessaria per consentire ai beneficiari di completare i lavori nei periodi più adatti, evitando ritardi nell'accesso agli aiuti.