FORLÌ-CESENA: La grandine piega l’agricoltura, “80 milioni di danni”
E’ arrivato il momento della conta dei danni dopo la forte ondata di maltempo che sabato ha colpito la provincia di Forlì-Cesena. A pagare il bilancio più duro è l’agricoltura.
80 milioni di euro, con alcuni agricoltori che, nelle zone maggiormente colpite hanno perso anche fino all’80% della loro produzione. E’ il bilancio di Confagricoltura nella provincia di Forlì-Cesena, che , nel mese di maggio, ha dovuto fare i conti con violenti temporali e grandinate che hanno compromesso il raccolto. L’ultimo episodio, il più violento, è avvenuto sabato: “ I danni sono su frutteti, ma anche sulle vigne e poi sul grano steso a terra dal vento – spiegano da Confagricoltura - con tutta questa acqua il rischio di muffe e attacchi fungini aumenta”
Un territorio, quello romagnolo, sempre più soggetto agli sfoghi, violenti, del clima, motivo per cui le associazioni di categoria chiedono che il governo intervenga con una riforma della gestione del rischio: “ I fenomeni estremi sono sempre più violenti e soprattutto più frequenti – spiega il presidente di Confagricoltura Forlì Alberto Mazzoni - Davanti a questi episodi, anche i sistemi di difesa attiva vanno in crisi, abbiamo visto reti antigrandine crollare per il peso del ghiaccio che si era accumulato. Per gli agricoltori diventa poi sempre più difficile assicurarsi, le compagnie tendono ad avviare le campagne assicurative sempre più tardi, con criteri penalizzanti e con costi molto elevati, ma c'è anche il problema di una contribuzione pubblica che scende. Il sistema va quindi riformato perché la difesa passiva tradizionale per come la conosciamo non è più adeguata. Alla politica chiediamo l'attenzione già avuta nei passati eventi catastrofali, perché ci sono aziende che si troveranno praticamente senza produzione e senza reddito”.
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