8 GIUGNO 2024

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8 GIUGNO 2024 - 08:04


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BOLOGNA: Centri estivi più cari, in aumento del 10% rispetto al 2023

A Bologna il costo dei centri estivi è aumentato rispetto all’anno corso: un problema che si ripercuote sull’organizzazione famigliare e su alcune scelte lavorative, soprattutto per le mamme.

Centri estivi sempre più cari, soprattutto a Bologna, con un aumento medio del 10% rispetto all'anno precedente. È quanto emerge dall'analisi realizzata da Adoc ed Eures sulla base dei costi dei centri estivi non convenzionati per bambini. Tra le città del Nord, Bologna, con 148 euro per il tempo pieno e 98 per l’orario ridotto, segna il secondo valore più elevato. Proiettando il costo medio a settimana per 8 settimane il prezzo che dovrebbe sostenere una famiglia di Bologna si attesterebbe a 1.180 euro per un figlio e a 2.278 per due figli: qui i costi sono saliti del 24,7% (passando da una media di 110 euro per una settimana a tempo pieno a 137 euro).

“Un problema che richiede più servizi alla genitorialità - sottolineano la Uil Emilia Romagna con il segretario Marcello Borghetti e l’Adoc regionale, con il Presidente Manuel Michelacci-. I servizi offerti sono indubbiamente legati alla partecipazione femminile al mercato del lavoro e a contratti part time. A Bologna il tasso di disoccupazione femminile è tra i più bassi in Italia, pari al 4%, con una disparità di salario che in alcuni settori arriva addirittura al 43.6%. Oggi - continuano Uil e Adoc regionale - sono ancora purtroppo le madri che, se prive di aiuti, sono molto spesso costrette a rinunciare ad un lavoro full time, anche per la difficoltà di affrontare costi così alti. A questo si aggiungono contratti scaduti, salari bassi e l’aumento dell’inflazione. C’è la necessità di riorganizzare le politiche pubbliche a livello generale; non possono essere le singole città ad affrontare questo problema”.

 

 




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FORLI’: Capitale italiana della cultura, Brunelli a capo del comitato scientifico

Nel consiglio comunale convocato in sessione straordinaria per parlare del percorso di candidatura della città di Forlì a Capitale Italiana della Cultura 2028, il Sindaco, Gian Luca Zattini, è intervenuto per fare il punto sulle tappe fin qui condivise con la città di Cesena. “Siamo partiti all’inizio dell’anno con una volontà che abbiamo rappresentato al Ministro Giuli. Dopo il primo riscontro positivo, abbiamo iniziato un proficuo percorso di collaborazione con la città di Cesena, rafforzatosi con il protocollo d’intesa dell’11 aprile scorso, con il quale le due amministrazioni si impegnano in maniera paritetica in questa sfida, fermo restando che il Comune di Forlì, per legge e non per sua volontà, sarà l’unico a sottoscrivere e inoltrare il dossier al Ministero della Cultura. Abbiamo quindi delineato le strutture tecniche a supporto della candidatura; c’è un comitato promotore, di cui fa parte anche la Regione Emilia Romagna, proprio perché vogliamo avere attorno a questo progetto la condivisione territoriale più ampia possibile. Poi c’è il comitato scientifico, di altissimo livello, a cui è riservato il compito importante di individuare quel filo conduttore che abbraccia tutta la Provincia attorno al tema della cultura, intesa nel suo significato più ampio. Per il comitato scientifico, posso annunciare con grande orgoglio e soddisfazione che abbiamo proposto e condiviso come Presidente il nome del Prof. Gianfranco Brunelli, Vicepresidente della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e Direttore delle Grandi Mostre. Accanto al comitato scientifico, inoltre, abbiamo già individuato un team di grandi professionisti con una storia comprovata nell’ambito di percorsi partecipativi, per mettere a terra quel dossier che deve avere un profilo romagnolo. Nel corso di queste interlocuzioni tecniche è emerso che le ricadute in termini economici e sociali saranno enormi, anche dal punto di vista dell’attrattività turistica.” “L’ho detto e lo ribadisco” - ha concluso Zattini - “uno degli assi portanti della candidatura è la partecipazione, che deve essere il più ampia possibile, con un coinvolgimento diffuso di tutti gli attori del territorio forlivese e cesenate, ma non solo. Pertanto, nei prossimi giorni convocheremo gli altri ventotto sindaci della provincia per un incontro pubblico, in cui discutere di un’idea forte e fortemente inclusiva, nonché sostenibile, che costruiremo, è bene sottolinearlo, con il supporto economico di grandi e piccoli player, per non pesare sulle casse comunali e rafforzare in questo modo il peso specifico dell’intera candidatura.”