2 AGOSTO 2024

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2 AGOSTO 2024 - 15:55


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BOLOGNA: Strage alla stazione, “Conosciamo la verità e abbiamo le prove” | VIDEO

Ricorre oggi il 44esimo anniversario della bomba alla stazione di Bologna. L’ultima processo ha portato permesso di stabilire una verità storica sui mandanti della strage anche se, spiegano i familiari delle vittime, c’è ancora strada da fare per individuare le responsabilità politiche.

44 anni dopo sono ancora le 10.25. L’orologio della stazione di Bologna, fermo da allora, sembra scandire un tempo immobile sopra le teste dei passeggeri che arrivano e partono dalla città rossa, teatro il 2 agosto del 1980 del più grande attentato terroristico in Italia dal dopoguerra a oggi: 85 morti e oltre 200 feriti. 44 anni dopo i cittadini bolognesi, ma non solo, tornano ad affollare la piazza davanti alla stazione per ricordare le vittime ma anche per chiedere verità e giustizia. “Conosciamo la verità e abbiamo le prove” ha detto il presidente dell’associazione familiari delle vittime Paolo Bolognesi, dopo che il processo a Paolo Bellini ha fatto luce sui mandanti della strage: “La strage è stata ideata e finanziata dai vertici della loggia massonica P2, la sua esecuzione è stata agevolata e coperta dai servizi segreti italiani ed è stata eseguita da terroristi fascisti”

Una verità che fa paura all’attuale governo, ha aggiunto poi Bolognesi: “L’attuale presidente del consiglio Giorgia Meloni parlò di terrorismo di vigliaccheria e di ferocia ma si guardò bene dal nominare la matrice fascista”

“L’Italia intera si stringe a Bologna e alle sue vittime” ha dichiarato a distanza Giorgia Meloni, pur dicendosi profondamente colpita “dagli attacchi ingiustificati e fuori misura che mi sono stati rivolti”

A rappresentare il governo il ministro dell’Interno Piantedosi, che ha voluto rassicurare i familiari delle vittime circa la legge sui risarcimenti pronta da anni ma che ha subito diversi rallentamenti: “Il parlamento ha impresso una importante accelerazione ai progetti di legge che puntano ad estendere la platea dei beneficiari delle provvidenze economiche per le vittime del terrorismo ma anche a semplificare le procedure”

Il corteo è partito da piazza Maggiore ed è giunto in stazione, dove, dopo il discorso sul palco, le autorità hanno deposto una corona di fiori nella sala d’aspetto dove è esplosa la bomba. In testa al gruppo, come sempre, i familiari delle vittime, che si succedono di generazione in generazione.

 




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EMILIA-ROMAGNA: Alluvione, la Regione chiede la proroga dello stato di emergenza

La Regione Emilia-Romagna ha formalmente richiesto al Governo la proroga dello stato di emergenza nazionale, in scadenza il 4 maggio, per ulteriori 12 mesi a seguito delle alluvioni del 2023. A comunicarlo è il presidente della Regione, Michele de Pascale, in due lettere indirizzate alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, e al capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabio Ciciliano. Oltre alla proroga, l’Emilia-Romagna ha chiesto anche l'estensione dei termini per la presentazione delle domande di acconto del Contributo di immediato sostegno (Cis) al 30 settembre 2025 e delle domande di saldo al 30 novembre 2025. Inoltre, la Regione ha sollecitato la possibilità per privati e imprese danneggiati dagli eventi calamitosi di settembre e ottobre 2024 di presentare una domanda di Cis separata per ciascun episodio. "Questa richiesta si inserisce nel clima di collaborazione istituzionale che vogliamo continuare a portare avanti, a tutti i livelli, primo fra tutti quello col Governo, perché riteniamo sia la strada più efficace per far fronte ai drammatici eventi del ’23 e del ‘24.  Proseguire lo stato di emergenza è fondamentale per garantire continuità agli interventi di assistenza, ripristino e ricostruzione ancora in corso”, spiegano de Pascale e la sottosegretaria alla Presidenza con delega alla Protezione civile, Manuela Rontini. Secondo la Regione, la cessazione anticipata dello stato di emergenza rischierebbe di compromettere misure ancora operative, come l’assistenza agli sfollati, l’esenzione dai mutui per famiglie e imprese, e il completamento dei primi interventi urgenti. La proroga dei termini per i contributi, infine, sarebbe necessaria per consentire ai beneficiari di completare i lavori nei periodi più adatti, evitando ritardi nell'accesso agli aiuti.