ROMAGNA: Sciopero stabilimenti, non tutti aderiscono
Venerdì sarà il primo giorno di sciopero per i gestori degli stabilimenti balneari in Romagna. Ombrelloni chiusi due ore la mattina per protestare contro i ritardi del governo nella gestione delle aste per la rassegnazione delle spiagge.
Si preparano allo sciopero gli stabilimenti balneari della Romagna che aderiscono alla protesta lanciata dai sindacati di Confcommercio e Confesercenti contro la gestione del governo in merito alle aste per la rassegnazione delle spiagge, la cui licenza scade a fine anno. I Comuni stanno già avviando i bandi di gara, tuttavia, denunciano i gestori degli stabilimenti, mancano delle regole uniformi da seguire. Regole che dovrebbero essere fissate da Roma.
Il risultato è una disparità di trattamento tra una località e l’altra: un generale disordine che ha gettato i bagnini nell’incertezza. La prima data dello sciopero è venerdì 9 agosto, quando gli stabilimenti balneari terranno chiusi gli ombrelloni per due ore, dalle 7.30 alle 9.30. “Se non arriveranno risposte dal governo – annunciano gli organizzatori - gli ombrelloni resteranno chiusi anche il 19 agosto per quattro ore e il 29 agosto per otto ore"
“Dopo mesi, anni di attese nulla è stato deciso per la nostra categoria – ha spiegato il presidente dei bagnini di Cesenatico Simone Battistoni – è giunto il momento di dimostrare la nostra disperazione”. Protesta che tuttavia in Romagna non sarà unitaria. Se a Cesenatico e nel Ravennate gli ombrelloni chiusi saranno poco sotto la soglia del 100%, a Rimini la situazione è molto più variegata. Non tutti gli stabilimenti aderiranno allo sciopero, come ad esempio quelli legati a Confartigianato e a Oasi Balneari pur concordando, spiegano in un comunicato, con le motivazioni della protesta
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