BOLOGNA: Movimento Garisenda, gli esperti, “da trattare con massima cautela” | VIDEO
Resta alta l’attenzione sulla Garisenda di Bologna dopo alcuni movimenti della torre: un nuovo scenario che potrebbe far allungare i tempi dei lavori di ristrutturazione e di messa in sicurezza della struttura.
Torna a muoversi la Torre Garisenda di Bologna. Dopo i lavori di manutenzione iniziati nell’autunno del 2023 e tuttora in corso, con un lavoro di monitoraggio costante h24, nelle ultime settimane una nuova torsione ha interessato la struttura; un movimento anomalo che si sarebbe verificato probabilmente in seguito alle prime attività di cantiere attorno al monumento.
Una rotazione inaspettata e più marcata verso via Zamboni, legata, secondo gli esperti alle prime operazioni di scavo e alla rimozione dei basoli che circondano la torre: un’azione che avrebbe modificato gli equilibri del terreno, generando un leggero ma significativo assestamento delle fondazioni.
Un movimento positivo e di ringiovanimento, ma da trattare con la massima cautela per gli esperti. Una nuova dinamica che potrebbe comportare ulteriori azioni preventive e correttive, rispetto a quelle già previste a livello progettuale, con un nuovo cronoprogramma che rifletta le nuove esigenze emerse dal monitoraggio della torre.
Cronoprogramma già presentato dalla delegazione di tecnici del Comune e del gruppo di esperti per la messa in sicurezza della Garisenda in un incontro al Ministero della Cultura. A rischio l’utilizzo dei fondi del Pnrr che, essendo caratterizzati da una scadenza temporale prevista entro il 2026, potrebbero non rientrare in questa nuova visione dei lavori, con il Comune che ha promesso che “farà ovviamente fronte agli investimenti ulteriori necessari” anche con una riduzione dei fondi o la loro sostituzione con altre risorse .
Se possiamo usare i cinque milioni del Pnrr, in parte o tutti, lo faremo – le parole del Sindaco Matteo Lepore intervistato sulla questione-. Se dovremo sostituirli con altri fondi del ministero, bene” ma “non sarà un problema l'uno o i due milioni” che il Comune dovrà mettere: “Abbiamo raccolto 20 milioni - ha concluso Lepore - ci bastano per l'intervento che dobbiamo fare”.
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