13 OTTOBRE 2025

11:03

NOTIZIA DI ATTUALITÀ

DI

438 visualizzazioni


13 OTTOBRE 2025 - 11:03


NOTIZIA DI ATTUALITÀ

DI

438 visualizzazioni



FORLÌ: Accoltellamento davanti scuola, le indagini proseguono | VIDEO

Proseguono le indagini della Polizia di Forlì sull’accoltellamento avvenuto sabato mattina davanti all’Istituto professionale “Ruffilli”, dove una lite tra studenti è degenerata in una rissa culminata con il ferimento di tre ragazzi. Le vittime, trasportate in ospedale, non sarebbero in gravi condizioni e sono state tutte dimesse nel giro di poche ore.

Gli inquirenti mantengono il massimo riserbo, mentre la Procura coordina gli accertamenti per chiarire la dinamica dei fatti e individuare le responsabilità. Al vaglio ci sono le testimonianze raccolte tra gli studenti e le riprese delle telecamere di sorveglianza della zona, comprese quelle installate presso la vicina sede della Guardia di Finanza in via Romanello.

Secondo una prima ricostruzione, alla base della violenta lite ci sarebbe una rivalità maturata nei giorni precedenti tra due gruppi di ragazzi dello stesso istituto. Sabato mattina i giovani si sarebbero affrontati nello spazio tra la scuola e i giardini dei Musei San Domenico. Nel corso del confronto, uno degli studenti avrebbe estratto un coltello colpendo un coetaneo, mentre una ragazza, presente alla scena, sarebbe rimasta ferita in modo accidentale. La Polizia Scientifica ha recuperato l’arma, rinvenuta sotto un tombino poco distante dal luogo dell’aggressione.

L’appello delle istituzioni

Sull’episodio sono intervenuti i consiglieri comunali del Partito Democratico, che hanno espresso “profonda preoccupazione per un fatto grave e sintomatico di un disagio giovanile diffuso anche nella nostra città”.

"Questo episodio – affermano i dem – rappresenta l’ennesimo segnale di allarme legato alla microcriminalità e ai comportamenti devianti tra i giovani. Quando la risposta arriva solo con l’intervento della Polizia, significa che si è già consumata una sconfitta educativa. È necessario rafforzare le reti educative e offrire agli adolescenti spazi di aggregazione nei quartieri più fragili". Le indagini proseguono per chiarire le cause del violento scontro e accertare eventuali responsabilità penali

AGGIORNAMENTO

Ci sono due indagati per la rissa. Si tratta di un 15enne e di un 19enne, sono entrambi a piede libero e dovranno rispondere dell’accusa di lesioni personali aggravate.




ALTRE NOTIZIE DI ATTUALITÀ

BOLOGNA: Gaza, Monti, “Ancora bombe, è una tregua guerreggiata” | VIDEO

A Bologna, a margine della presentazione della seconda parte della campagna di raccolti fondi a sostegno di Emergency “Non uno di più”, Giorgio Monti, medico bolognese tornato da Gaza ha raccontato la realtà di questo territorio tra tende, macerie e migliaia di invalidi.  Resta difficile la situazione a Gaza per la mancanza di cibo, acqua, medicinali e con i bombardamenti ancora presenti nonostante la tregua. A raccontarlo Giorgio Monti, medico dell’Ospedale Sant’Orsola di Bologna e coordinatore della clinica Emergency a Gaza, tornato da poco in città e pronto a ripartire. 500 le persone visitate ogni giorno, con oltre 4mila bambini che hanno subito l’amputazione di almeno un arto a causa del conflitto.Una testimonianza a margine della presentazione della campagna di raccolta fondi “Non uno di più”. 800 le donazioni già effettuate (online tramite il sito di Emergency, del Sant’Orsola e dell’Ausl di Bologna) e oltre 41mila euro raccolti: l’obiettivo è quello di arrivare a 100mila euro. Quella a Gaza “non è una pace. È una tregua, peraltro guerreggiata. Le bombe si sentono ancora e la situazione è la stessa di mesi fa: drammatica”. A testimoniarlo è Giorgio Monti, Coordinatore medico clinica di Emergency a Gaza e medico del Policlinico Sant’Orsola di Bologna, in città per qualche giorno prima di tornare alla sua missione umanitaria. “La situazione a Gaza è sostanzialmente la stessa di mesi fa- spiega, incontrando la stampa oggi in Sala Borsa- abbiamo meno bombe nella zona umanitaria, che non significa assenza di bombe. E la situazione sul campo è la stessa: non ci sono ospedali, non c’è cibo, l’acqua è un bene prezioso. Nella nostra clinica, dove abbiamo ancora farmaci, non abbiamo garze e le stiamo tagliando in quattro per farle durare di più per le medicazioni. Quindi la situazione è ancora assolutamente drammatica".