EMILIA-ROMAGNA: Ordine Giornalisti, “tutelare i colleghi in piazza”
Il consiglio dell'Ordine dei giornalisti dell'Emilia-Romagna esprime solidarietà ai quattro cronisti feriti durante gli scontri tra manifestanti e forze dell'ordine ieri sera a Bologna.
"Non è accettabile - scrive l'Ordine - che a chi è in piazza per fare il proprio lavoro e a esercitare il diritto di cronaca non siano garantite le condizioni di sicurezza. L'Ordine dei Giornalisti dell'Emilia-Romagna è vicino ai colleghi che con coraggio continuano a informare anche mettendo a rischio la propria incolumità".
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BOLOGNA: Gaza, Monti, “Ancora bombe, è una tregua guerreggiata” | VIDEO
A Bologna, a margine della presentazione della seconda parte della campagna di raccolti fondi a sostegno di Emergency “Non uno di più”, Giorgio Monti, medico bolognese tornato da Gaza ha raccontato la realtà di questo territorio tra tende, macerie e migliaia di invalidi. Resta difficile la situazione a Gaza per la mancanza di cibo, acqua, medicinali e con i bombardamenti ancora presenti nonostante la tregua. A raccontarlo Giorgio Monti, medico dell’Ospedale Sant’Orsola di Bologna e coordinatore della clinica Emergency a Gaza, tornato da poco in città e pronto a ripartire. 500 le persone visitate ogni giorno, con oltre 4mila bambini che hanno subito l’amputazione di almeno un arto a causa del conflitto.Una testimonianza a margine della presentazione della campagna di raccolta fondi “Non uno di più”. 800 le donazioni già effettuate (online tramite il sito di Emergency, del Sant’Orsola e dell’Ausl di Bologna) e oltre 41mila euro raccolti: l’obiettivo è quello di arrivare a 100mila euro. Quella a Gaza “non è una pace. È una tregua, peraltro guerreggiata. Le bombe si sentono ancora e la situazione è la stessa di mesi fa: drammatica”. A testimoniarlo è Giorgio Monti, Coordinatore medico clinica di Emergency a Gaza e medico del Policlinico Sant’Orsola di Bologna, in città per qualche giorno prima di tornare alla sua missione umanitaria. “La situazione a Gaza è sostanzialmente la stessa di mesi fa- spiega, incontrando la stampa oggi in Sala Borsa- abbiamo meno bombe nella zona umanitaria, che non significa assenza di bombe. E la situazione sul campo è la stessa: non ci sono ospedali, non c’è cibo, l’acqua è un bene prezioso. Nella nostra clinica, dove abbiamo ancora farmaci, non abbiamo garze e le stiamo tagliando in quattro per farle durare di più per le medicazioni. Quindi la situazione è ancora assolutamente drammatica".