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8 OTTOBRE 2025 - 10:25


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EMILIA-ROMAGNA: Riduzione sportelli bancari del 34 %, tiene il modello delle BCC | VIDEO

Le commissioni Bilancio ed Economia della regione Emilia Romagna hanno dialogato con i rappresentanti del mondo bancario circa il delicato tema della chiusura degli sportelli bancari: al centro misure urgenti e coordinate per il mantenimento e il rafforzamento dei servizi bancari nei comuni montani, rurali e delle aree interne. 

Tutelare i cittadini contro la riduzione degli sportelli bancari, soprattutto nei comuni dell’Appennino e delle aree interne. La richiesta dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna è emersa nel corso delle commissioni Bilancio e Politiche economiche. Una preoccupazione lanciata dalle forze politiche e suffragata dai numeri: in dieci anni, dal 2015 al 2025, in Emilia-Romagna gli sportelli bancari sul territorio sono calati del 34%. Fa eccezione il modello delle BCC, (Banche di credito cooperativo), calata solo dell’1%: fondamentale resta il presidio del territorio, punto di riferimento per i cittadini, soprattutto in periodi difficili e delicati come il covid o l’alluvione.

La preoccupazione delle forze politiche è suffragata dai numeri: in dieci anni, dal 2015 al 2025, in Emilia-Romagna gli sportelli bancari sul territorio sono calati del 34%. “Come Anci, come Comuni chiediamo al sistema bancario di invertire questa tendenza: spesso vengono chiuse banche anche dove i correntisti ci sono; gli sportelli bancari sono una ricchezza del territorio e, come gli sportelli postali, contrastano la desertificazione di Appennino e aree interne”, spiega Valentina Cuppi, sindaco di Marzabotto (Bologna) e delegata Anci. Sulla stessa linea Mario Bussone (Uncem) che ricorda come bisogna tutelare soprattutto chi vive nelle zone montane, a partire dall’Appennino: uno sportello bancario è un servizio importante, specie per le persone anziane”.

“Per Abi il tema della presenza degli sportelli bancari sul territorio è molto importante: in Italia dal 2008 a oggi gli sportelli bancari sono passati da 34.000 a 20.000 con una media di 33 sportelli ogni 100.000 abitanti a fronte di una media europea di 30 sportelli per ogni 100.000 abitanti”, spiega Gianfranco Toriero, vicedirettore ABI-Associazione Bancari Italiani nazionale. Sulla stessa linea Sergio Gatti, direttore di Federcasse per il quale “le banche emiliano-romagnole in particolare e quelle italiane in generale sono solide e hanno superato i vari stress test. Ricordo che il 21% dei nostri sportelli bancari è in comuni situati in aree interne. Speriamo che anche le norme che regolano il settore bancario ci permettano di mantenerli”.

In un quadro segnato dal calo degli sportelli bancari c’è un dato in controtendenza, l’esperienza delle BCC (Banche di credito cooperativo): “Dal 2015 al 202, a fronte di un calo medio del 34% degli sportelli sul territorio, BCC è calata solo dell1%. Nel 2022, sempre qui in commissione in Regione, avevamo assicurato piena attenzione: oggi in Emilia-Romagna abbiamo 396 sportelli in 165 Comuni dei 3030 della regione”, spiega Mauro Fabbretti, presidente della Federazione BCC.

 




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FORLÌ: Ai Musei San Domenico inaugura la sala dei “Grandi Donatori” e riapre la Collezione Verzocchi | VIDEO

Oltre 140 fra sculture e dipinti realizzati da prestigiosi artisti italiani e una nuova ala dedicata ai “Grandi Donatori”. Per l’assegnazione del titolo di Capitale della Cultura 2028 Forlì punta sempre di più sui Musei San Domenico. Alla presenza della giunta comunale, degli allestitori e di tanti appassionati di arte e cultura forlivesi sono stati inaugurati una nuova sala che conterrà 48 opere appartenute a divesi donatori ed è stara riaperta al pubblico la Collezione Verzocchi.  L’ennesima dimostrazione della forte vocazione artistica della città e un ulteriore passo verso la consolidazione della candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2028. Sono questi i segnali lanciati dal Comune di Forlì attraverso l’inaugurazione di una nuova sezione dei Musei di San Domenico dedicata ai “Grandi Donatori” e alla temporanea riapertura al pubblico della Collezione Verzocchi. Per un totale di oltre 190 opere fra dipinti, ritratti e sculture di straordinaria fattezza. 48 quelle che adornano la sala dei “Grandi Donatori”; 146 quelle appartenute e commissionate a 70 artisti italiani da Giuseppe Verzocchi, mecenate nato a fine Ottocento in una famiglia di origine forlivese. Preceduto da un nuova conferenza della rassegna “Un dipinto al mese” centrata sullo scultore italiano di inizio Novecento Adolfo Wildt nella ex Chiesa di San Giacomo, il taglio del nastro da parte del sindaco Gian Luca Zattini si è tenuto davanti una nutrita cornice di appassionati avvolti da un’esplosione di luci e colori. “Un atto di profondo senso civico” è ciò che rappresenta – a detta del primo cittadino di Forlì - la sezione “Grandi Donatori”. Un’area dei Musei cittadini fino ad oggi inutilizzata che – soprattutto per l’elevato tenore estetico dei capolavori che ospiterà – vuole celebrare la generosità di cittadini, famiglie e collezionisti che hanno donato opere di prestigio di loro proprietà al patrimonio pubblico “abdicando al valore economico, ma soprattutto affettivo” – ha sottolineato Zattini. Due novità che rinnovano e arricchiscono il patrimonio storico-artistico della città e che, nei piani dell’amministrazione, si innestano nel già avviato programma che porterà Forlì e Cesena a competere per l’assegnazione del titolo di Capitale della Cultura italiana 2028.