18 MAGGIO 2025

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18 MAGGIO 2025 - 07:18


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FORLI’: Capitale della Cultura, Brunelli a capo del Comitato Scientifico | VIDEO

Forlì procede con il progetto Capitale della Cultura coinvolgendo il territorio e la Regione. Vediamo quindi dalla nostra intervista a che punto siamo con il programma dei lavori. 

Sindaco, va avanti il progetto Capitale della Cultura, assieme a Cesena, con l'appoggio della regione Emilia-Romagna. (0:08) È stato scelto un comitato scientifico e Brunelli è a capo di questo comitato, quindi siamo a buon punto?

“Certo, la figura di Brunelli credo rappresenti una certezza, una sicurezza per la sua esperienza, per la sua capacitàsoprattutto anche per una visione, perché in un contesto come quello di Capitale della Cultura conta l'idea, conta la visione. E mi ha fatto molto piacere che su questa scelta abbia condiviso il percorso anche il sindaco di Cesena, la città di Cesena. Quindi è un ulteriore tassello di un percorso difficile, complicato, che però vede le due città, vede il territorio unito in una grande sfida che speriamo di portare a casa”.

Se si porta a casa ci sarebbe un buon risultato, ma anche un resoconto per il territorio, un importante investimento sul territorio?

“Certo, ma le ricadute sarebbero enormi, sono già enormi, perché in ogni caso al di là del buon esito si rimette in moto un entusiasmo, una capacità di fare squadra, una coesione territoriale che di per sé è già un grande valore. Quindi credo che aver intrapreso questa strada abbia già dato risposte positive e il 28 sarà sicuramente un anno importante per la città di Forlì e per la Romagna tutta”.




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FORLI’: Al Fabbri il premio Nobel Parisi, “l'Europa investa in ricerca”

L'Europa deve investire di più nella ricerca, promuovendo politiche che vadano in questa direzione, e in Italia i piccoli aumenti non sono sufficienti a imprimere un cambiamento. Lo ha detto il Nobel Giorgio Parisi nell'incontro sulla ricerca e l'Europa organizzato a Forlì, in ricordo del giornalista scientifico Pietro Greco, dall'Associazione Nuova Civiltà delle Macchine con l'Associazione Progetto Ruffilli e l'Associazione e Alighieri Forlì-Cesena, con il sostegno del Comune.      In Europa investire in ricerca è fondamentale per sostenere le nuove sfide internazionali, dalla crescente concorrenza della Cina al ruolo sempre più presente dei privati: "Se l'Europa non riuscirà a puntare sulla ricerca, questo sarà un problema", ha osservato Parisi ricordando la proposta fatta all'inizio degli anni '90 dall'allora presidente della Commissione Ue Jacques Delors, di poter stornare dal deficit di bilancio le spese per la ricerca. Quella proposta è poi decaduta, ma secondo Parisi è ancora valida: "L'Europa potrebbe spingere i suoi Stati membri a investire di più" attraverso "politiche economiche a favore della ricerca".        Avere una ricerca pubblica forte è anche necessario per sostenere la concorrenza di un Paese che sulla scienza sta investendo moltissimo, come la Cina, e che "sta dimostrando un costante interesse nell'investire nella scienza". Finanziare la ricerca publica significa poi avere uno strumento importante per affrontare l'ascesa dei privati: "È fondamentale che ci sia la capacità pubblica di finanziare la scienza. Il pubblico di condividere le conoscenze, mentre i privati potrebbero non avere interesse a farlo".       Investire sulla ricerca scientifica è cruciale anche per l'Italia, dove piccoli aumenti non sono sufficienti: aiutano solo a compensare l'inflazione, ha osservato, e richiederebbero un tempo molto lungo per rappresentare un aumento sostanziale: "Anziché procedere con piccoli aumenti, si dovrebbe invece cambiare completamente rotta".       Nel nostro Paese, ha aggiunto, mancano inoltre i capitali di rischio, disposti a investire su progetti presentati da giovani ricercatori brillanti e che permettano loro di realizzare le loro idee. "Attravero la Cassa depositi e prestiti, il governo italiano potrebbe firmare contratti di questo tipo, naturalmente in maniera oculata, ma questo - ha rilevato il Nobel - non viene fatto". Un segnale forte delle difficoltà che i giovani ricercatori brillanti trovano in Italia è evidente, per esempio, delle classifiche dei finanziamenti assegnati dal Consiglio Europeo della Ricerca: "Se guardiamo alla classifica secondo la nazionalità dei ricercatori, gli italiani sono fra i primi posti, ma nella classifica per Paesi, l'Italia è su posizioni più basse".