23 MAGGIO 2025

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23 MAGGIO 2025 - 16:06


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BOLOGNA: Strage di Capaci, il ricordo e il ruolo delle giovani generazioni | VIDEO

Una giornata interamente dedicata alla legalità quella che si è svolta a Bologna alla presenza di tanti studenti liceali: diversi i temi trattati, nel ricordo di chi ha perso la vita per mano della mafia e del significato per le future generazioni. 

A 33 anni dalla strage di Capaci e dalla morte del giudice Giovanni Falcone, si è tenuto a Bologna, in piazza Lucio Dalla, un incontro dedicato alla legalità e al contrasto alla mafia e alle organizzazioni criminali. Un momento di confronto tra gli studenti dei licei Copernico, Sabin e Arcangeli, e i diversi rappresentanti delle istituzioni locali e regionali: al centro la legalità e la democrazia, concetti importanti per il futuro delle nuove generazioni. Legalità, contrasto alla mafia e un percorso nazionale e regionale sul riutilizzo sociale dei beni confiscati: un progetto dedicato agli enti pubblici, del terzo settore e alle amministrazioni territoriali, in collaborazione con le istituzioni.

“Serve evitare di parlare di eroi”, ha dichiarato il Questore di Bologna Antonio Sbordone facendo riferimento alle vittime, “ma piuttosto guardare alla loro normalità”. “Sta nel fatto di aver messo in conto di poter morire e di aver scelto lo stesso di portare avanti questa lotta, sta qui – secondo il Questore Sbordone – la loro straordinarietà. Dopo le stragi, la rivolta contro questo cancro è stata portata avanti proprio dai giovani".




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FORLI’: Al Fabbri il premio Nobel Parisi, “l'Europa investa in ricerca”

L'Europa deve investire di più nella ricerca, promuovendo politiche che vadano in questa direzione, e in Italia i piccoli aumenti non sono sufficienti a imprimere un cambiamento. Lo ha detto il Nobel Giorgio Parisi nell'incontro sulla ricerca e l'Europa organizzato a Forlì, in ricordo del giornalista scientifico Pietro Greco, dall'Associazione Nuova Civiltà delle Macchine con l'Associazione Progetto Ruffilli e l'Associazione e Alighieri Forlì-Cesena, con il sostegno del Comune.      In Europa investire in ricerca è fondamentale per sostenere le nuove sfide internazionali, dalla crescente concorrenza della Cina al ruolo sempre più presente dei privati: "Se l'Europa non riuscirà a puntare sulla ricerca, questo sarà un problema", ha osservato Parisi ricordando la proposta fatta all'inizio degli anni '90 dall'allora presidente della Commissione Ue Jacques Delors, di poter stornare dal deficit di bilancio le spese per la ricerca. Quella proposta è poi decaduta, ma secondo Parisi è ancora valida: "L'Europa potrebbe spingere i suoi Stati membri a investire di più" attraverso "politiche economiche a favore della ricerca".        Avere una ricerca pubblica forte è anche necessario per sostenere la concorrenza di un Paese che sulla scienza sta investendo moltissimo, come la Cina, e che "sta dimostrando un costante interesse nell'investire nella scienza". Finanziare la ricerca publica significa poi avere uno strumento importante per affrontare l'ascesa dei privati: "È fondamentale che ci sia la capacità pubblica di finanziare la scienza. Il pubblico di condividere le conoscenze, mentre i privati potrebbero non avere interesse a farlo".       Investire sulla ricerca scientifica è cruciale anche per l'Italia, dove piccoli aumenti non sono sufficienti: aiutano solo a compensare l'inflazione, ha osservato, e richiederebbero un tempo molto lungo per rappresentare un aumento sostanziale: "Anziché procedere con piccoli aumenti, si dovrebbe invece cambiare completamente rotta".       Nel nostro Paese, ha aggiunto, mancano inoltre i capitali di rischio, disposti a investire su progetti presentati da giovani ricercatori brillanti e che permettano loro di realizzare le loro idee. "Attravero la Cassa depositi e prestiti, il governo italiano potrebbe firmare contratti di questo tipo, naturalmente in maniera oculata, ma questo - ha rilevato il Nobel - non viene fatto". Un segnale forte delle difficoltà che i giovani ricercatori brillanti trovano in Italia è evidente, per esempio, delle classifiche dei finanziamenti assegnati dal Consiglio Europeo della Ricerca: "Se guardiamo alla classifica secondo la nazionalità dei ricercatori, gli italiani sono fra i primi posti, ma nella classifica per Paesi, l'Italia è su posizioni più basse".