21 GIUGNO 2025

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21 GIUGNO 2025 - 10:50


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MERCATO SARACENO: Dal Quirinale alla Romagna, una cena con lo chef di Mattarella | VIDEO

Una cena speciale, un incontro unico tra sapori, storie e impegno sociale. Si è svolta ieri, venerdì 20 giugno, al Ristorante Ponte Giorgi di Cella di Mercato Saraceno, la serata-evento che ha visto protagonista Massimo Sprega, Head Chef del Quirinale e cuoco personale del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Accolto in un’atmosfera calorosa e partecipe, lo chef Sprega ha condiviso con i presenti curiosità, aneddoti e riflessioni sul ruolo della cucina istituzionale in un’epoca di grandi trasformazioni culturali.

A guidare l’incontro è stato lo chef Sergio Ferrarini, promotore dell’iniziativa e Presidente dell’Associazione Cuochi di Romagna, che durante la serata ha ricevuto il prestigioso riconoscimento Melvin Jones Fellowship da parte del Lions Club, per il suo impegno nella promozione della solidarietà attraverso la gastronomia. Durante la serata si è tenuta anche una vivace tavola rotonda sull’evoluzione della cucina italiana negli ultimi vent’anni, con uno sguardo speciale alle cucine del Quirinale: tra archivi digitali delle ricette, menù per capi di Stato e materie prime 100% italiane, selezionate con cura e attenzione alla sostenibilità.

Lo chef Sprega ha saputo coniugare tono istituzionale e confidenza, rispondendo con ironia e precisione anche alle domande più curiose: dai retroscena delle cene presidenziali fino al suo piatto preferito dopo una giornata intensa tra dignitari e protocolli. A rendere unica l’esperienza a tavola, il menù firmato dallo chef Guglielmo, titolare del Ristorante Ponte Giorgi, che ha saputo coniugare tradizione e creatività, esaltando il territorio con eleganza e autenticità.

La cena ha avuto anche un forte significato sociale: l’intero ricavato sarà devoluto in beneficenza, a sostegno di progetti solidali sul territorio. «Questa serata dimostra che la cucina può essere molto più di un atto gastronomico: può unire persone, trasmettere valori e fare del bene», ha dichiarato lo chef Ferrarini. «Cucinare per il Presidente della Repubblica è un onore quotidiano, ma condividere esperienze con il pubblico e colleghi come Sergio è ciò che dà senso profondo al nostro mestiere», ha aggiunto lo chef Sprega, ricevendo un lungo applauso.




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FORLÌ: Presidio in fabbrica, scontri con la Polizia, “Andiamo avanti” | VIDEO

Prosegue il presidio degli operai della Sofalegname di Forlì, licenziati in tronco dopo che l’azienda ha esaurito il contratto di subappalto per la produzione di divani. Ieri c’è stato un violento scontro con le forze dell’ordine. È finito con tre lavoratori feriti e portati in ospedale lo sgombero attuato lunedì dalle forze dell’ordine davanti ai cancelli della ditta Gruppo 8 di Forlì, dove gli operai avevano allestito un presidio bloccando i camion che trasportano le merci. La protesta è iniziata lo scorso 3 luglio, assieme ai rappresentanti del sindacato Sudd Cobas, dopo che i 40 dipendenti della Sofalegname — azienda che produce mobili in subappalto per Gruppo 8 — hanno appreso della chiusura dello stabilimento. «Abbiamo iniziato quando l’azienda ci ha comunicato che lo stabilimento sarebbe stato smantellato, e ci siamo accorti che dieci container erano già usciti da Gruppo 8, mentre altri dieci erano pronti a partire», spiega Sarah Caudiero di Sudd Cobas. Gli operai, quasi tutti di origine pakistana, sono gli stessi che lo scorso inverno avevano denunciato le dure condizioni di lavoro: costretti a dormire in fabbrica senza riscaldamento. Dopo quelle denunce, si era arrivati a un accordo che prevedeva un alloggio per tutti e un contratto a tempo indeterminato. Ma tutto è stato cancellato dalla decisione dell’azienda di chiudere. «È una situazione intollerabile: multinazionali che vengono in Italia per vantarsi del Made in Italy, ma cercano condizioni lavorative da Paesi senza tutele. E quando devono rispettare le regole, decidono di andarsene», prosegue Caudiero. Gruppo 8, da parte sua, declina ogni responsabilità, sottolineando — tramite l’avvocato Massimiliano Pompignoli — che i lavoratori sono dipendenti di un’altra ditta, la Sofalegname, e che il sindacato starebbe di fatto tenendo in ostaggio l’azienda, causando un grave danno economico. «Abbiamo promosso degli incontri, ma non sono emersi margini di trattativa», aggiunge Pompignoli. La protesta, dunque, continua: «Proseguiamo con lo sciopero ad oltranza e continuiamo a chiedere a Gruppo 8 di sedersi a un tavolo per trovare una soluzione a questa vertenza, che non può essere risolta con gli interventi violenti della polizia», conclude Sarah Caudiero.