15 OTTOBRE 2024

14:52

NOTIZIA DI CRONACA

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15 OTTOBRE 2024 - 14:52


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CESENATICO: Espulso rientra in Italia, deve scontare anni di carcere

I Carabinieri di Cesenatico hanno arrestato uno uomo di 50 anni, pluripregiudicato, di nazionalità straniera, per "violazione del divieto di reingresso sul territorio nazionale", emesso a seguito di espulsione disposta nel marzo 2022 come sanzione alternativa alla detenzione, con divieto di rientrare sul territorio italiano per almeno dieci anni, cioè non prima del 2032. L'uomo al controllo dei militari ha esibito un passaporto rilasciato dalle autorità serbe, sul quale erano riportate generalità diverse da quelle con cui era stato espulso. È così emerso che il 50enne, rientrato nel suo Paese di origine, aveva cambiato legalmente nome e cognome, secondo le leggi vigenti nel suo Stato, ottenendo il passaporto con le nuove generalità ed era poi rientrato in Italia. È stato inoltre verificato che sul 50enne risultava pendente un ordine di carcerazione emesso a gennaio dalla Procura di Pesaro, perché condannato in via definitiva a un cumulo di pena di quattro anni e sei mesi di reclusione per una serie di reati contro il patrimonio e contro l'amministrazione della giustizia, commessi nelle province di Pesaro e Ravenna tra il 2016 ed il 2020.




ALTRE NOTIZIE DI CRONACA

BOLOGNA: Simulano rapina in bar, tre denunciati

A insospettire i poliziotti è stata per prima cosa la durata della rapina, ricavata dai filmati della videosorveglianza: appena 19 secondi, troppo poco per minacciare con una pistola e prendere a pugni la barista, recuperare da un cassetto le chiavi della cassaforte, aprirla e arraffare il denaro, poco meno di 4.500 euro. E infatti, quella denunciata lo scorso 4 agosto da una dipendente di una caffetteria nell'area del centro commerciale Navile di Bologna era una messinscena, architettata dal marito della barista, 24enne di origine moldava, insieme a un complice, anche lui 24enne bolognese, e alla stessa ragazza, 23enne moldava. I tre sono stati denunciati a piede libero dalla polizia per furto aggravato ai danni del bar, la giovane è accusata anche di simulazione di reato. A smascherarli sono stati gli investigatori della Squadra Mobile, esaminando i video delle telecamere di sorveglianza del centro commerciale. Il rapinatore, mascherato con un cappuccio nero, si vede arrivare in bici e poi entrare nel bar, che sta aprendo in quel momento, impugnando una pistola. Dopo 19 secondi si allontana sulla stessa bici verso via Colombo. L'attenzione dei poliziotti è stata attirata da un furgone bianco che sostava nel luogo in cui il rapinatore viene perso di vista. Lo stesso furgone era stato ripreso, in alcuni filmati antecedenti la rapina, mentre sembrava seguire l'auto con cui la barista era arrivata al lavoro da Sasso Marconi, dove abita. Individuata la targa del furgone, si è scoperto che, benché intestato a un commerciante ambulante di Rimini, in quei giorni era in uso a un 23enne bolognese con vari precedenti, che tra l'altro risultava essere un conoscente del marito della barista, anche lui con precedenti: i due infatti erano stati in più occasioni controllati insieme dalle forze dell'ordine. A confermare i sospetti, a quel punto già piuttosto solidi, è stata la successiva perquisizione a casa del 'finto' rapinatore, dove i poliziotti hanno trovato la pistola (una 'scacciacani' senza tappo rosso), la bicicletta ripresa nei video e alcuni dei vestiti utilizzati durante la rapina. La felpa che indossava è stata invece rinvenuta a casa della barista e del marito. E' stato poi quest'ultimo a confessare ai poliziotti che la rapina era una messinscena e che tutto il denaro, 4.370 euro, era già stato speso per saldare alcuni debiti.