BOLOGNA: Processo Amato, l’ex medico condannato all’ergastolo | VIDEO
L’ex medico Giampaolo Amato è stato condannato all’ergastolo dai giudici della Corte di Assise di Bologna, dopo diverse ore di consiglio, a seguito dell’accusa di aver ucciso la moglie e la suocera nell’ottobre del 2021.
E’ stato condannato all’Ergastolo Giampaolo Amato, il medico 65enne, in carcere dall'8 aprile 2023 con l'accusa di aver ucciso, nell'ottobre del 2021, tramite un mix di farmaci (il Midazolam e il Sevoflurano, rispettivamente una benzodiazepina e un anestetico ospedaliero), prima la suocera Giulia Tateo e successivamente, 22 giorni dopo, la moglie Isabella Linsalata. Dopo sei ore di camera di consiglio, i giudici della Corte d'Assise di Bologna, presieduta da Pier Luigi Di Bari, hanno emesso la sentenza: condanna all’ergastolo con isolamento diurno per un anno e sei mesi e interdizione dai pubblici uffici. Assoluzione però dall'accusa di peculato e dunque di aver trafugato i farmaci usati nei delitti in uno degli ospedali Ausl. Fondamentali per l’accusa, le prove legate alle chat dove si parlava dell’uso dei farmaci e di una bottiglia di vino manomessa, risultata poi positiva alle benzodiazepine. Vane anche le ultime dichiarazioni spontanee dell'imputato, il quale, tra le lacrime, aveva ribadito ancora una volta ai giudici: “Sono stato descritto come 'assassino, mostro, mentitore seriale, sono stato umiliato. Ma io ho solo detto la verità, che è una sola. Non ho commesso crimini, sono innocente, ho sopportato abbastanza dolore in questa tragedia. Non riesco a farmi una ragione del fatto che gente che mi conosce da 50 anni possa credermi capace di violenza, per giunta contro Isabella, la cui morte è la più grande delle perdite”. Non ha mai perso la speranza Anna Maria Linsalata, sorella di Isabella: “Ho fatto tutto il possibile, ora speriamo che i giudici stabiliscano la verità su questa storia”, queste le sue parole prima della sentenza; parole trasformate in lacrime, trattenute a stento, dopo l’udienza.
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