6 NOVEMBRE 2024

15:41

NOTIZIA DI CRONACA

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6 NOVEMBRE 2024 - 15:41


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BAGNACAVALLO: Tenta rapina e morde carabiniere, 44enne arrestata

I carabinieri di Lugo hanno arrestato una 44enne accusata di tentata rapina, lesioni personali, resistenza a pubblico ufficiale e oltraggio. La richiesta di intervento è arrivata lunedì sera da un bar di Bagnacavallo. I militari si sono subito recati presso l’esercizio pubblico dove hanno individuato sia la vittima che l’autrice della tentata rapina, nonché alcuni testimoni. Il racconto della vittima, una persona anziana che mostrava una vistosa ferita sanguinante al braccio, e quello testimoni ha permesso di ricostruire quanto accaduto. La donna ha cercato di appropriarsi del telefono dell’anziano, ma la reazione dell’uomo ha scatenato una violenta risposta sfociata in colluttazione. La donna ha aggredito anche i carabinieri colpendoli con calci e pugni e mordendo al braccio di uno di questi.




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CESENA: Inscenarono funerale durante unione gay, tutti prescritti ex forzanuovisti

Si chiude con un proscioglimento per intervenuta prescrizione la vicenda giudiziaria legata al controverso 'funerale simbolico' inscenato da militanti di Forza Nuova durante una cerimonia di unione civile tra due uomini, celebrata a Cesena il 5 febbraio 2017. Il Tribunale di Forlì, riunito in composizione collegiale, ha dichiarato oggi il non doversi procedere nei confronti di tutti gli imputati. All’epoca dei fatti, l’azione – con tanto di bara e corteo funebre – sollevò forti polemiche a livello locale e nazionale, venendo immediatamente bollata come offensiva e omofoba. La Procura di Forlì aprì un fascicolo ipotizzando la violazione della Legge Mancino, che punisce atti discriminatori motivati da odio razziale o omofobico. In primo grado, però, il Tribunale escluse la sussistenza della violazione della legge 205/1993, assolvendo gli imputati da tale accusa. Tra loro anche Mirco Ottaviani, oggi dirigente del Movimento Nazionale La Rete dei Patrioti, difeso dagli avvocati Mario Giancaspro e Tommaso Golini, che assistevano complessivamente otto dei dieci imputati. Tuttavia, nel corso dell’ultima udienza del processo di primo grado, era stato loro contestato anche il reato di diffamazione con altro mezzo di pubblicità, accusa che portò a una condanna. La Corte d’Appello di Bologna, lo scorso ottobre, aveva annullato la sentenza di condanna per un vizio procedurale: agli imputati assenti non era stato notificato l’estratto del verbale d’udienza contenente la nuova imputazione, fatto che ha comportato la nullità dell’intero procedimento per difetto di contestazione.