9 NOVEMBRE 2024

08:45

NOTIZIA DI CRONACA

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9 NOVEMBRE 2024 - 08:45


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RIMINI: Sequestrati oltre 7 milioni di beni a pluripregiudicato

I finanzieri di Rimini hanno eseguito un decreto di sequestro di 4 immobili e 20 terreni nelle province di Rimini e Pesaro-Urbino, per un valore complessivo stimato di oltre 7 milioni e mezzo di euro, nei confronti di un italiano in applicazione della normativa antimafia. Il provvedimento è stato emesso in considerazione del profilo criminale, dell’esiguità dei redditi dichiarati e dell’evidente sproporzione rispetto al patrimonio acquisito. Il destinatario delle misure è stato più volte condannato, anche con sentenze passate in giudicato, per vari reati tra cui la bancarotta fraudolenta ed annovera carichi pendenti per dichiarazione fraudolenta, emissione ed utilizzo di fatture false, trasferimento fraudolento e possesso ingiustificato di valori. Al medesimo soggetto, negli anni 2022 – 2023, le Fiamme Gialle Riminesi hanno già confiscato beni per un valore complessivo stimato di 14.205.990 euro.

 

Aggiornamento ore 14.48:

L'imprenditore di origine calabrese è sottoposto alla misura di prevenzione di sorveglianza speciale di pubblica sicurezza (il testo unico della nuova normativa antimafia) per un anno nel dicembre del 2022 Attraverso i legali, Thomas Coppola e Giovanna Ollà del foro di Rimini e poi dall'avvocato Tiziano Veltri di Prato, aveva proposto ricorso, ma la Corte d'appello di Bologna aveva confermato sia la misura di prevenzione che le confische del valore complessivo stimato di 14.205.990 di euro.

Tra le proprietà del magnate che secondo i giudici bolognesi aveva fatto "della sistematica evasione fiscale praticata, un vero e proprio strumento di crescita e consolidamento aziendale" ci sono decine di particelle di terreni agricoli, quasi la metà del territorio di Monte Grimano Terme, tanti appezzamenti nei comuni di Mercatino Conca, oltre a case e garage a Rimini e quote societarie. I beni che la Guardia di Finanza ha posto sotto sequestro a Pupa, ma anche adesso alla moglie per quella che si può definire una "disponibilità indiretta", sono stati affidati in custodia ad un amministratore giudiziario nominato dal Tribunale felsineo. Le proprietà inoltre potranno essere chieste in gestione dagli enti locali come i Comuni acquisendo così l'operazione della Gdf un valore anche "sociale", poiché consente la restituzione alla collettività dei beni.

 




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