4 MARZO 2024

19:22

NOTIZIA DI CRONACA

DI

1151 visualizzazioni


4 MARZO 2024 - 19:22


NOTIZIA DI CRONACA

DI

1151 visualizzazioni



RAVENNA: False vaccinazione Covid, chieste in abbreviato 40 condanne

Una quarantina circa i riti abbreviati per i quali il Pm titolare Angela Scorza ha chiesto per lo più la condanna a sette mesi. In un solo caso la richiesta è stata di otto mesi: si tratta dell'esperto di pratiche alternative in un certo senso mentore del medico che aveva attestato le vaccinazioni Covid ritenute dall'accusa false. Si è chiusa così nel pomeriggio di la terza udienza preliminare sulle centinaia di green pass fasulli scoperti a Ravenna. Nella prossima udienza a parlare saranno le difese degli accusati. Il principale indagato, il 67enne medico di base Mauro Passarini, in passato aveva già patteggiato due anni. In totale 227 suoi pazienti sono stati chiamati a rispondere in concorso con lui di falso ideologico. In una novantina hanno già espresso l'intenzione di patteggiare una pena di 5 mesi e 10 giorni che in molti casi sarà convertita in una sanzione pecuniaria di 160 euro.




ALTRE NOTIZIE DI CRONACA

RAVENNA: Prostituta uccisa in casa, un indagato dopo quasi 30 anni

A quasi trent'anni dal delitto c'è un sospettato per la morte di Iolanda Castillo, prostituta 34enne originaria di Santo Domingo uccisa attorno al 2 maggio 1996 in un appartamento di Lido di Savio, sul litorale ravennate. Si tratta di un 62enne brasiliano ora indagato a piede libero per omicidio aggravato da sevizie e crudeltà. Come riferito dai due quotidiani locali 'il Resto del Carlino' e 'Corriere Romagna', il movente delineato dalla Procura di Ravenna punta diritto verso l'ambiente della prostituzione: il 62enne, che sfruttava il lavoro della vittima in Umbria, quando la 34enne si è allontanata per raggiungere la riviera romagnola, l'avrebbe raggiunta apposta con l'intento di punirla. Al momento l'uomo risulta irreperibile tanto che il Gup Andrea Galanti, in seguito a richiesta di rinvio a giudizio, ha sospeso le udienze disponendo la ricerca a oltranza del sospettato. La 34enne, arrivata in Italia da meno di un anno dal delitto come colf e giunta a marzo nella località ravennate, era stata trovata esanime dai carabinieri il 5 maggio su segnalazione della donna che la stava ospitando nel suo appartamento e che non la sentiva più al telefono: era supina sul letto, senza vestiti, con braccia e gambe legate dalla cintura della vestaglia e segnata da percosse e numerose coltellate. Il suo assassino, prima di andarsene, le aveva anche tappato la bocca con uno slip da uomo e le aveva conficcato due coltelli nel cuore. Le indagini avevano vagliato piste legate a clienti, possibili rancori (la posizione del brasiliano era stata archiviata nel 2006) e perfino serial killer di prostitute. Le nuove indagini - coordinate dalla Pm Monica Gargiulo - sono partite nell'ottobre 2020 quando i Ris hanno rilevato una forte verosimiglianza su un'impronta lasciata sulla scena del crimine e l'impronta del 62enne disponibile su Afis: 17 punti di convergenza che hanno riacceso i sospetti sul brasiliano grazie anche a dichiarazioni di una persona vicina all'uomo, alle analisi dei tabulati telefonici e alla valutazione dei rapporti tra 62enne e vittima. Con un problema tecnico da superare: nel 2002 l'impronta dell'indagato era stata presa in maniera non corretta nell'ambito di un arresto per droga. Ecco dunque la necessità di interpellare le autorità del Brasile per procedere a nuovi accertamenti tecnici e per confrontare anche il Dna. Finora del sospettato nessuna notizia.