26 MAGGIO 2024

08:39

NOTIZIA DI CRONACA

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26 MAGGIO 2024 - 08:39


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BAGNACAVALLO: Agguato per droga, arrestato 36enne

Quando venerdì pomeriggio i carabinieri sono andati a notificargli un'ordinanza di custodia in carcere per avere sparato il 21 novembre scorso a Bagnacavallo, nel ravennate, al gluteo destro di un 21enne marocchino che a suo avviso gli doveva 400 euro per droga, nella sua abitazione hanno trovato una pistola automatica con sette proiettili detenuta illegalmente e pronta all'uso, 850 grammi di cocaina e circa mezzo chilo di marijuana. La droga, una volta sul mercato al dettaglio, secondo l'Arma avrebbe potuto fruttare almeno 70.000 euro. L'uomo - un 36enne albanese residente a Bagnacavallo e difeso dall'avvocato Eva Pregu - nell'udienza di convalida per l'arresto in flagranza contestuale all'interrogatorio di garanzia per la misura cautelare emessa dal Gip Janos Barlotti per spaccio continuato, tentata estorsione e lesioni aggravate - si è avvalso della facoltà di non rispondere: si trova ancora in carcere a Ravenna. L'indagine era scattata quando la sera del 21 novembre, su segnalazione degli operatori 118, i carabinieri della locale Compagnia erano andati a Bagnacavallo nell'abitazione del 21enne il quale presentava una evidente ferita dovuta a colpi di arma da fuoco (per lui prognosi di trenta giorni). Prima di essere trasportato all'ospedale, aveva riferito che mentre si trovava in via Vittorio Veneto, non molto distante dalla biblioteca, era stato avvicinato da un uomo che gli aveva sparato tre colpi (risultati di calibro 7.65), uno dei quali lo aveva raggiunto al bacino. Dopo essere caduto, era riuscito a rialzarsi e a raggiungere casa, non distante, per poi chiamare il 118. I militari - coordinati dal Pm Francesca Bugané Pedretti - erano partiti dalla vita del 21enne per fare luce sul movente dell'agguato. Le analisi delle immagini delle telecamere di videosorveglianza avevano permesso di indirizzare i sospetti sul mondo del traffico della droga e di guardare quindi verso un possibile regolamento di conti. In particolare le cessioni della discordia, sarebbero avvenute tra agosto e settembre a Milano Marittima, sul litorale ravennate. In tale contesto, il 36enne avrebbe prima minacciato di morte il 21enne tramite audio e chiamate Whatsapp di questo tenore: "Ti spacco di botte", "se non mi dai i soldi ti ammazzo", "ti sparo". E poi sarebbe passato alle vie di fatto. I militari di Lugo, dopo alcune ricerche, ieri lo hanno infine individuato alla guida della propria vettura.

 




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