14 GIUGNO 2024

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NOTIZIA DI CRONACA

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14 GIUGNO 2024 - 13:57


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RIMINI: Spaccio in pizzeria, arrestato il titolare, sequestrata droga e contanti | FOTO

La Polizia Locale di Rimini ha concluso ieri un’importante operazione, con l’arresto, per spaccio, del titolare di una pizzeria, classe '92. Dalle due perquisizioni, avvenute sia nel locale che in casa dell’uomo, sono stati rinvenuti circa 400 grammi di sostanze stupefacenti e oltre 27 mila euro, ritenuti provento dell’attività illecita. Un’operazione iniziata da qualche settimana in seguito a diverse segnalazioni da parte di cittadini. Gli agenti in borghese, con diversi servizi di osservazione e pedinamento, hanno verificato per qualche tempo la presenza di persone che stazionavano nel locale per brevissimo tempo e ne uscivano senza acquistare i prodotti del locale. Da lì, la decisione di intervenire, avvenuta ieri pomeriggio, quando gli agenti sono entrati nella pizzeria. Subito il titolare ha consegnato loro, spontaneamente, quattro dosi di marijuana e hashish, che erano appoggiate sul frigorifero, del peso complessivo di circa 30 grammi e un bilancino di precisione. Dalla successiva perquisizione del locale è emerso che l’uomo nascondeva, nel retro dell'attività, altre sostanze stupefacenti per circa 370 grammi, prevalentemente di tipo marijuana e hashish, con anche 13 dosi di cocaina. Oltre a 2400 euro, trovati nelle tasche dei suoi pantaloni. Droga e denaro che sono stati sottoposti a un primo sequestro. La perquisizione poi è proseguita anche nell’appartamento del titolare dove gli agenti hanno rinvenuto 25 mila euro, un altro bilancino di precisione e diversi ritagli e materiale necessario al confezionamento delle dosi.Al termine delle indagini il 32enne è stato posto in arresto con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti e condotto nella Casa Circondariale di Rimini, dove attualmente è in attesa di convalida da parte del Giudice per le Indagini Preliminari.




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RIMINI: Caso Pierina, Luis Dassilva interrogato per sei ore

Ha risposto a tutte le domande del giudice Vinicio Cantarini e ha negato tutte le circostanze raccontate da Manuela Bianchi, Louis Dassilva, il senegalese di 35 anni assistito dai legali Riario Fabbri e Andrea Guidi. L'interrogatorio, al quale ha assistito anche il pm Daniele Paci, è durato poco meno di 6 ore e si è svolto nel carcere di Rimini. Al momento la lunga indagine sull'omicidio di Pierina Paganelli, avvenuto il 3 ottobre del 2023, vede due persone indagate: Dassilva, per omicidio, e la nuora di Pierina, Manuela Bianchi, legata da una relazione al senegalese, per favoreggiamento. Bianchi, difesa dall'avvocata Nunzia Barzan e dal consulente Davide Barzan, il 4 marzo scorso è stata interrogata dal pm Paci: nel corso dell'interrogatorio avrebbe detto di aver visto Dassilva la mattina del ritrovamento del cadavere della suocera in garage. Dassilva le avrebbe quindi detto di non parlare, che c'era il cadavere di una donna e di dare l'allarme chiamando per primo il vicino. Bianchi ha detto di aver capito che l'assassino era Dassilva. Venerdì scorso si è tenuto invece un incidente probatorio sulle prove scientifiche che, secondo i legali del senegalese, scagionano Dassilva tanto che al termine dell'udienza Fabbri e Guidi ne hanno chiesto la scarcerazione. Il gip quindi ha deciso di interrogare Dassilva in carcere e al termine di 5 giorni dovrà decidere se scarcerarlo o meno. Ma il termine non è perentorio. Sull'interrogatorio della nuora i difensori di Dassilva hanno presentato osservazioni scritte che rileverebbero tutte le incongruenze. Intanto la Procura va avanti "un pezzo alla volta" in un rebus che si ricompone. Il pm Paci ha chiesto un incidente probatorio per interrogare nuovamente la Bianchi e cristallizzare le sue dichiarazioni su Dassilva. I difensori del senegalese si sono opposti, ma spetterà al giudice Cantarini decidere. In quel caso le accuse delle nuora contro Dassilva diventerebbero atti acquisiti e non più confutabili del processo.