BOLOGNA: Sei Daspo per la rissa al concerto abusivo di Medy Cartier | VIDEO
Novità importanti sull'attività di indagine della questura di Bologna dopo il concerto non autorizzato del trapper Medy Cartier, lo scorso 9 dicembre al centro commerciale Gran Reno di Casalecchio. Un evento finito con una rissa e due feriti. Sei i provvedimenti di Daspo eseguiti dalla polizia, mentre per lo stesso cantante bolognese di origine marocchina arriva un nuovo provvedimento di sorveglianza speciale
Novità importanti sull'attività di indagine della questura di Bologna sia sul concerto non autorizzato del trapper Medy Cartier, lo scorso 9 dicembre al centro commerciale Gran Reno di Casalecchio, finito in rissa, con lancio di bottiglie, spray al peperoncino, coltellate e due feriti, che per le vicende giudiziarie dello stesso cantante 22enne bolognese, di origine marocchina. Sei ragazzi al momento dei fatti di minore età, ma quattro dei quali diventati maggiorenni nel frattempo, sono stati infatti raggiunti dal provvedimento di cosiddetto Daspo Willy, con l'accusa di lesioni aggravate e porto d'armi, fra le altre, durante la giornata di follia e paura al Gran Reno, documentata da centinaia telefonini. “Il provvedimento prevede l'inibizione a frequentare i locali siti all'incentro del centro commerciale, ivi compreso lo stazionamento, per due anni” spiega il primo dirigente anticrimine, Francesco Costantini. Oltre a suoi sei giovani fan, il concerto non autorizzato è fra le ragioni (ma non l'unica) che hanno portato proprio Cartier ad essere raggiunto nella stessa giornata, appena rientrato da un viaggio in Francia, da un nuovo provvedimento di sorveglianza speciale nei suoi confronti, pendente da tempo e finora non eseguibile in quanto il trapper era già in carcere per altre vicende, fino a due settimane fa. “Si tratta di una misura abbastanza invasiva, prevede l'obbligo di soggiorno a Bologna e alcune prescrizioni da osservare, fra cui quella di rincasare entro le 19 e di non uscire prima delle sette, ogni giorno” conclude Costantini. Dopo aver illustrato le novità sulla vicenda di dicembre scorso, congedi ufficiali infine a Bologna, col questore in persona, Antonio Sbordone, che si è congratulato ed ha salutato pubblicamente il vicario Roberto Della Rocca e la dirigente immigrazione Elena Jolanda Ceria, promossi rispettivamente a dirigente superiore e primo dirigente, in nuove sedi.
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