13 AGOSTO 2024

11:16

NOTIZIA DI CRONACA

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13 AGOSTO 2024 - 11:16


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BERTINORO: Scritte no vax contro la sindaca, “denunceremo” | FOTO

Scritte 'novax' contro la sindaca Pd di Bertinoro, Gessica Allegni. Le parole rivolte alla prima cittadina - che ha pubblicato le foto del 'raid' vandalico sulla sua pagina Facebook - sono state vergate in rosso sulle mura del cimitero di Fratta Terme. "Avete stancato! - scrive Allegni in un breve post -Denunceremo ancora e prima o poi capiremo chi sono i criminali che si rendono responsabili di questo scempio. È già la seconda volta in poche settimane. La cosa che mi fa più male - aggiunge - non sono le offese alla mia persona, ma il fatto che si deturpi un patrimonio pubblico in un luogo che merita rispetto e dignità”. Alla sindaca di Bertinoro, è giunto, sempre via Facebook, il sostegno della presidente dell'Assemblea Legislativa regionale, Emma Petitti secondo cui "le intimidazioni, gli insulti, l'ignoranza non fermano la comunità e chi lavora per essa. Un abbraccio a te!" e dell'Unione territoriale del Pd forlivese. "Le ignobili e vigliacche scritte intimidatorie - viene sottolineato in una nota - rappresentano un atto spregevole e intollerabile. Siamo al fianco di Gessica, come amministratrice e come persona, nella difesa dei valori in cui crediamo con determinazione, a partire dalla tutela della salute pubblica. L'odio non ci piegherà - conclude la nota - e non ci farà arretrare di un solo passo!"




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CESENA: Inscenarono funerale durante unione gay, tutti prescritti ex forzanuovisti

Si chiude con un proscioglimento per intervenuta prescrizione la vicenda giudiziaria legata al controverso 'funerale simbolico' inscenato da militanti di Forza Nuova durante una cerimonia di unione civile tra due uomini, celebrata a Cesena il 5 febbraio 2017. Il Tribunale di Forlì, riunito in composizione collegiale, ha dichiarato oggi il non doversi procedere nei confronti di tutti gli imputati. All’epoca dei fatti, l’azione – con tanto di bara e corteo funebre – sollevò forti polemiche a livello locale e nazionale, venendo immediatamente bollata come offensiva e omofoba. La Procura di Forlì aprì un fascicolo ipotizzando la violazione della Legge Mancino, che punisce atti discriminatori motivati da odio razziale o omofobico. In primo grado, però, il Tribunale escluse la sussistenza della violazione della legge 205/1993, assolvendo gli imputati da tale accusa. Tra loro anche Mirco Ottaviani, oggi dirigente del Movimento Nazionale La Rete dei Patrioti, difeso dagli avvocati Mario Giancaspro e Tommaso Golini, che assistevano complessivamente otto dei dieci imputati. Tuttavia, nel corso dell’ultima udienza del processo di primo grado, era stato loro contestato anche il reato di diffamazione con altro mezzo di pubblicità, accusa che portò a una condanna. La Corte d’Appello di Bologna, lo scorso ottobre, aveva annullato la sentenza di condanna per un vizio procedurale: agli imputati assenti non era stato notificato l’estratto del verbale d’udienza contenente la nuova imputazione, fatto che ha comportato la nullità dell’intero procedimento per difetto di contestazione.