3 AGOSTO 2024

11:18

NOTIZIA DI CRONACA

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3 AGOSTO 2024 - 11:18


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LUGO: Il sospetto piromane incastrato dalle telecamere | VIDEO

Telecamere di sorveglianza e appostamenti mirati. Così i Carabinieri di Lugo sono arrivati all’arresto della persona sospettata di aver dato fuoco a 16 automobili. Restano però ancora dubbi sul movente.

Una figura che percorre di notte via Risorgimento, guidando un monopattino, poi la fiammata che avvolge due automobili e infine la stessa persona che si allontana assieme al mezzo a due ruote. Queste le immagini che hanno permesso ai Carabinieri di giungere alla persona sospettata di essere il piromane di Lugo, che dal primo giugno ha scatenato il panico in centro città, dando alle fiamme ben 16 vetture. Si tratta di un cittadino di un 30enne di origine marocchina che si trova ora in stato di arresto. “Ovviamente in questo momento noi agiamo per il singolo episodio – spiega il comandate dei Carabinieri Gianluigi Di Pilato - però stiamo lavorando per cercare gli elementi per porlo in correlazione anche con gli episodi precedenti, cosa di cui noi sospettiamo fortemente”

L’uomo è stato raggiunto in casa poco dopo il rogo. Gli sono stati sequestrati il monopattino e alcuni vestiti, che verranno analizzati dagli per cercare possibili riscontri. Ignoti i motivi del gesto: “Il soggetto ha agito da solo senza un particolare scopo. Per quello che è emerso tutto si riduce a un suo pensiero non è del tutto razionale”

L’uomo, arrestato in flagranza di reato, di trova ora nel carcere di Ravenna.




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BOLOGNA: Uccise a coltellate il marito, 48enne va in carcere

A quasi quattro anni di distanza dai fatti, e dopo la conferma della condanna a 23 anni in Cassazione, è stata portata in carcere Hanane Ben Sabeur, 48enne di origine marocchina accusata di avere ucciso il marito, l'imprenditore Dario Devincenzi, 63 anni. L'uomo fu accoltellato il 23 maggio 2021 nell'abitazione della coppia a Marzabotto, nel Bolognese, davanti ai figli minori. Morì alcuni mesi dopo, il 2 dicembre 2021, all'ospedale Maggiore, dove era stato ricoverato per le ferite. Per la compagna, inizialmente indagata per tentato omicidio, l'accusa divenne così di omicidio. A gennaio 2023 la Corte d'Assise di Bologna ha condannato la donna a 23 anni di carcere, pena poi confermata in Appello nonostante la difesa avesse fatto leva sulle condizioni di fragilità psichica dell'imputata. Nei giorni scorsi, la Corte di Cassazione ha rigettato il nuovo ricorso che era stato presentato, dando così luogo all'esecuzione della pena: 22 anni, 10 mesi e 9 giorni di reclusione. La 48enne, che si trovava ai domiciliari in una struttura, è stata prelevata dai carabinieri e portata in carcere.