11 SETTEMBRE 2024

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11 SETTEMBRE 2024 - 14:52


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BOLOGNA: Funerale Fallou, “Meditate sul vero valore della vita” | VIDEO

Celebrati a Bologna i funerali di Fallou Sall, il 16enne ucciso con una coltellata dopo una rissa fra giovanissimi lo scorso 4 settembre a Bologna. “Meditate sul vero valore della vita” il messaggio rivolto ai tanti amici del ragazzo presenti alla cerimonia da Yassine Lafram, presidente delle comunità islamiche italiane

Celebrati al cimitero islamico di Borgo Panigale i funerali di Fallou Sall, il 16enne ucciso con una coltellata all'altezza del cuore, la sera del 4 settembre scorso in via Piave, da un coetaneo. Tanti, tantissimi i presenti alla cerimonia, anticipata da una lunga processione di amici, parenti e cittadini, inevitabilmente scossi da quanto accaduto, alla camera ardente allestita al cimitero della Certosa, e poi da un breve corteo che si è concluso col rito islamico, alla presenza anche dei compagni di scuola del giovane e di quelli che con lui hanno condiviso numerosi momenti sportivi, così tanti da occupare anche la collinetta antistante il punto in cui si è tenuto l'ultimo saluto al giovane, oltre a diversi parenti arrivati anche dall'estero e ad un'importante presenza della comunità senegalese di Fano, dove prima di Bologna ha vissuto la famiglia del ragazzo. “Ognuno di voi impari la lezione che Fallou ci sta dando” le parole rivolte ai suoi coetanei, in lacrime, da Yassine Lafram, presidente dell'Unione delle Comunità Islamiche d'Italia. In prima fila, provando a dare conforto ai genitori del ragazzo, anche il sindaco di Bologna, Matteo Lepore e il questore, Antonio Sbordone. Lungo e commovente l'applauso per l'ultimo saluto a Fallou.

 




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Si chiude con un proscioglimento per intervenuta prescrizione la vicenda giudiziaria legata al controverso 'funerale simbolico' inscenato da militanti di Forza Nuova durante una cerimonia di unione civile tra due uomini, celebrata a Cesena il 5 febbraio 2017. Il Tribunale di Forlì, riunito in composizione collegiale, ha dichiarato oggi il non doversi procedere nei confronti di tutti gli imputati. All’epoca dei fatti, l’azione – con tanto di bara e corteo funebre – sollevò forti polemiche a livello locale e nazionale, venendo immediatamente bollata come offensiva e omofoba. La Procura di Forlì aprì un fascicolo ipotizzando la violazione della Legge Mancino, che punisce atti discriminatori motivati da odio razziale o omofobico. In primo grado, però, il Tribunale escluse la sussistenza della violazione della legge 205/1993, assolvendo gli imputati da tale accusa. Tra loro anche Mirco Ottaviani, oggi dirigente del Movimento Nazionale La Rete dei Patrioti, difeso dagli avvocati Mario Giancaspro e Tommaso Golini, che assistevano complessivamente otto dei dieci imputati. Tuttavia, nel corso dell’ultima udienza del processo di primo grado, era stato loro contestato anche il reato di diffamazione con altro mezzo di pubblicità, accusa che portò a una condanna. La Corte d’Appello di Bologna, lo scorso ottobre, aveva annullato la sentenza di condanna per un vizio procedurale: agli imputati assenti non era stato notificato l’estratto del verbale d’udienza contenente la nuova imputazione, fatto che ha comportato la nullità dell’intero procedimento per difetto di contestazione.