9 SETTEMBRE 2024

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9 SETTEMBRE 2024 - 18:23


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RIMINI: Controlli sul lavoro, 100mila euro di multe in Riviera

Quattro attività irregolari, due sospese e 100.000 euro di sanzioni, il settore turistico della Riviera passato al setaccio dai carabinieri a caccia di irregolarità e lavoro nero. All'esito dei controlli quindi sono state elevate sanzioni per 100 mila euro. Sul campo impegnati nel lavoro dei controlli sul settore turistico balneare in provincia di Rimini, i militari del nucleo operativo del gruppo carabinieri tutela lavoro di Venezia, comandato dal tenente colonnello Umberto Geri. Al termine delle verifiche incrociate anche gli uffici competenti territoriali, sono state quattro le attività imprenditoriali del settore della ristorazione e alberghiero, individuate a seguito di preventiva attività info-operativa, che sono risultate irregolari. In due di queste, un albergo di Cattolica e uno di Misano, i militari hanno riscontrato l'impiego di lavoratori "in nero" in percentuale superiore al 10% della forza lavoro totale impiegata.




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CESENA: Inscenarono funerale durante unione gay, tutti prescritti ex forzanuovisti

Si chiude con un proscioglimento per intervenuta prescrizione la vicenda giudiziaria legata al controverso 'funerale simbolico' inscenato da militanti di Forza Nuova durante una cerimonia di unione civile tra due uomini, celebrata a Cesena il 5 febbraio 2017. Il Tribunale di Forlì, riunito in composizione collegiale, ha dichiarato oggi il non doversi procedere nei confronti di tutti gli imputati. All’epoca dei fatti, l’azione – con tanto di bara e corteo funebre – sollevò forti polemiche a livello locale e nazionale, venendo immediatamente bollata come offensiva e omofoba. La Procura di Forlì aprì un fascicolo ipotizzando la violazione della Legge Mancino, che punisce atti discriminatori motivati da odio razziale o omofobico. In primo grado, però, il Tribunale escluse la sussistenza della violazione della legge 205/1993, assolvendo gli imputati da tale accusa. Tra loro anche Mirco Ottaviani, oggi dirigente del Movimento Nazionale La Rete dei Patrioti, difeso dagli avvocati Mario Giancaspro e Tommaso Golini, che assistevano complessivamente otto dei dieci imputati. Tuttavia, nel corso dell’ultima udienza del processo di primo grado, era stato loro contestato anche il reato di diffamazione con altro mezzo di pubblicità, accusa che portò a una condanna. La Corte d’Appello di Bologna, lo scorso ottobre, aveva annullato la sentenza di condanna per un vizio procedurale: agli imputati assenti non era stato notificato l’estratto del verbale d’udienza contenente la nuova imputazione, fatto che ha comportato la nullità dell’intero procedimento per difetto di contestazione.