17 GENNAIO 2025

15:30

NOTIZIA DI CRONACA

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17 GENNAIO 2025 - 15:30


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BOLOGNA: Morì schiacciato al lavoro, 7 febbraio decisione su parti civili

Prosegue davanti al Gup del Tribunale di Bologna, Andrea Salvatore Romito, l'udienza preliminare del procedimento sulla morte di Yaya Yafa, 22enne della Guinea Bissau vittima, al suo terzo giorno di lavoro, di un incidente all'Interporto di Bologna, il 21 ottobre 2021. Yaya Yafa morì schiacciato da un camion in manovra. La pm Michela Guidi ha chiesto il rinvio a giudizio di otto persone per omicidio colposo. Si tratta del responsabile delle operazioni hub Interporto di Bologna, blocco 13.4 di Sda, Antonino Tita, del presidente del cda e datore di lavoro di Yaya Yafa, Carlo Ludovici, del responsabile del magazzino e preposto per la Dedalog, Cristian Mancini, che lo gestisce in appalto da Sda, dell'ad e del datore di lavoro di Senner Italia - Andrea Monticelli e David Nothacker -, ditta che affidava a terzi vettori i servizi di trasporto, del legale rappresentante della Transporter Logistic, Mirko Melella, per cui lavoravano i due autisti, tra cui quello che guidava il tir che schiacciò la vittima, e degli stessi autisti, Danilo Giarracca e Cosimo Palombella. Imputata anche la Dedalog, cooperativa per la quale lavorava la vittima. Nell'udienza odierna sono state discusse le eccezioni delle difese alle costituzioni di parte civile e bisognerà aspettare il 7 febbraio per sapere se Cgil, Si Cobas, Città metropolitana di Bologna, associazione Anmil e i familiari delle vittime saranno ammesse dal Gup Romito nel processo.




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ROMAGNA: Razzismo durante la partita di basket, diffidata la madre spettatrice

La Nuova Virtus Cesena, società di basket femminile under 19, ha inviato una raccomandata alla spettatrice, madre di una giocatrice, che ne giorni scorsi ha rivolto frasi razziste, apostrofando un’adolescente di colore della squadra avversaria Happy Rimini durante un match. L’invito è a “a non presentarsi più a qualsiasi evento sportivo cui partecipiamo”, si legge nella missiva. Intanto la donna ha cancellato ogni suo profilo social dopo che è stato preso di mira da centinaia di utenti che hanno commentato i fatti, criticandola anche aspramente. In attesa della decisione del giudice sportivo e della conclusione dell’indagine della Procura federale, la priorità del club cesenate resta il sostegno alle atlete coinvolte: il presidente Marcello Foschi ha sottolineato l’importanza di tutelare le giovani giocatrici e ribadito i valori di sportività e rispetto che contraddistinguono la società. Per sensibilizzare sull’episodio, la Nuova Virtus Cesena sta valutando iniziative da realizzare nella prossima partita contro Rimini. “Non sarà solo un ‘No al razzismo’, ma un ‘No alla violenza verbale’ in ogni sua forma”, ha detto Foschi, evidenziando l’importanza di contrastare qualsiasi insulto negli ambienti sportivi, specialmente a livello giovanile.