20 GENNAIO 2025

17:07

NOTIZIA DI CRONACA

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20 GENNAIO 2025 - 17:07


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RAVENNA: Calci a infermiere in ospedale, arresto non convalidato

La sera prima era stato portato all'ospedale di Lugo, nel Ravennate, a causa di una massiccia assunzione di alcolici. E quando ieri mattina è stato dimesso, ha preso a calci un infermiere (prognosi di cinque giorni per un colpo a un polpaccio) e a testate la vetrata dell'accettazione lamentando la sparizione di soldi dal suo portafogli. Sono intervenuti i carabinieri che hanno arrestato un 21enne di origine egiziana residente a Bagnacavallo (Ravenna) anche se di fatto senza fissa dimora, celibe, disoccupato, con diversi precedenti di polizia e difeso dall'avvocato Sara Scarpellini. L'epilogo questa mattina in Tribunale a Ravenna dove il giudice ha ritenuto di non convalidare l'arresto perché a suo avviso eseguito fuori flagranza e perché mancavano immagini dell'aggressione a supporto di una flagranza differita, possibilità introdotta a novembre con la legge salva-sanitari. La Procura si è detta pronta a ricorrere in Cassazione. L'indagine intanto prosegue a piede libero anche per interruzione di pubblico servizio.




ALTRE NOTIZIE DI CRONACA

BOLOGNA: Confermato l’ergastolo per Daniele Severi

La Corte d’Assise d’Appello di Bologna ha confermato l’ergastolo per Daniele Severi, fratello di Franco Severi, trovato decapitato il 21 giugno 2022 nella sua casa di campagna a Seggio di Civitella, già condannato in primo grado lo scorso maggio dal tribunale di Forlì. Dopo oltre 13 ore complessive di dibattimento, la decisione è arrivata nel tardo pomeriggio, al termine della camera di consiglio presieduta dal giudice Domenico Stigliano. Il caso era stato al centro di venti udienze intense, con decine di testimoni e periti. L’accusa, sostenuta dalla pg Rossella Poggioli, ha ribadito la responsabilità dell’imputato, basandosi principalmente su due prove: un paio di scarpe con tracce ematiche fresche e dei guanti insanguinati trovati nella sua auto. La difesa, rappresentata dagli avvocati Marco Martines e Maria Antonietta Corsetti, ha chiesto l’assoluzione, contestando la validità e la datazione del sangue rilevato. Corsetti ha sottolineato che le prove scientifiche sono state travisate e che i guanti, sebbene contaminati dal sangue della vittima, non contenevano tracce di DNA dell’imputato, ma di un soggetto terzo. Inoltre, ha evidenziato la mancanza di impronte, tracce ematiche e segni di effrazione sulla scena del crimine. Non è stata trovata l’arma del delitto, né la testa della vittima, elementi che rendono ignota la dinamica esatta dell’omicidio. Ora per Daniele Severi si apre la possibilità di ricorrere in Cassazione. La sentenza non è ancora definitiva.