RIMINI: Costretta a sposarsi, Gip conferma i domiciliari per i genitori
Il Gip conferma i domiciliari nei confronti dei genitori arrestati per aver costretto la figlia ad un matrimonio combinato in Bangladesh. I due coniugi, madre di 42 anni e il padre 55 che lavora come chef, entrambi cittadini bengalesi residenti a Rimini sono stati interrogati dal Gip Raffaele Deflorio alla presenza dell'avvocata di fiducia Valentina Vulpinari, ma non avrebbero fornito - secondo il giudice - elementi validi per confutare le accuse formulate dal Pm, Davide Ercolani.
Nonostante infatti i genitori abbiano comunicato al Gip l'avvenuto divorzio della figlia pattuito in Bangladesh tramite uno zio, non avrebbero motivato con pienezza le proprie azioni,. Anzi, è lo stesso giudice che nell'ordinanza con la quale riconferma la detenzione domiciliare a spiegare come i due genitori siano riusciti tramite un parente a contattare la figlia in una casa protetta. Il Gip ha accolto la richiesta del difensore limitatamente al permesso di recarsi al lavoro per il padre e dal medico per la madre.
L'operazione denominata "Saman 2" dai carabinieri di Rimini, aveva portato alla liberazione della 20enne costretta con la violenza a sposare in Bangladesh un uomo più adulto. "Se non ti sposi, mi suicido", le diceva il padre che poi suggeriva alla madre di legarla al letto e romperle braccia e gambe per non farla scappare. "Sei una poco di buono, ci stai rovinando", le urlava la mamma. I parenti, zii e cugini, avevano poi contribuito a creare sulla giovane una pressione emotiva enorme. Quando la famiglia, era atterrata all'Aeroporto di Bologna ad aprile scorso, la ragazza era stata immediatamente presa in carico dai carabinieri e portata in una località segreta. All'arresto dei genitori si era arrivati dopo mesi perché reati più gravi erano stati commessi all'estero. Il pm Ercolani ne aveva chiesto l'arresto e la detenzione in carcere il 27 maggio scorso, il Gip però aveva potuto emettere solo un'ordinanza di divieto di avvicinamento alla parte offesa con braccialetto elettronico, dopodiché la Procura aveva chiesto al Guardasigilli di poter procedere nei confronti degli indagati per cui il 30 settembre scorso i due genitori rintracciati presso l'abitazione di residenza erano stati sottoposti agli arresti domiciliari.
ALTRE NOTIZIE DI CRONACA