9 OTTOBRE 2025

10:16

NOTIZIA DI CRONACA

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9 OTTOBRE 2025 - 10:16


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BOLOGNA: Omicidio Stefani, psichiatra, "Gualandi non ha condotte violente"

"Dal punto di vista del colloquio che ho effettuato non ci sono elementi che portano a dire che Gualandi è propenso a condotte violente, non vengono fuori elementi patologici rispetto a fenomeni di aggressività. E questo neanche dai documenti che ho analizzato. Non è emerso un discontrollo o instabilità nelle relazioni. È venuta fuori solo la tendenza a essere un leader, ma da un comandante dei vigili è normale". Lo ha detto lo psichiatra Vittorio Laviola, consulente della difesa, testimoniando davanti alla Corte d'Assise di Bologna, presieduta dal giudice Pasquale Liccardo, nel processo nei confronti di Giampiero Gualandi, 63enne ex comandante della Polizia Locale di Anzola Emilia (Bologna) accusato dell'omicidio volontario aggravato (dai futili motivi e dal legame affettivo) proprio della collega Stefani, 33 anni, con cui aveva una relazione extraconiugale. Stefani è stata uccisa il 16 maggio 2024 da un colpo partito dalla pistola di ordinanza di Gualandi nell'ufficio dell'uomo, al comando di Anzola. Per la difesa dell'imputato - avvocati Claudio Benenati e Lorenzo Valgimigli - si è trattato di un colpo partito accidentalmente durante una colluttazione, mentre per la Procura Gualandi ha ucciso Stefani intenzionalmente. Laviola, rispondendo alle domande di Benenati e Valgimigli, ha poi descritto le condizioni di Stefani, in base alla documentazione clinica del Csm. "Su Stefani la diagnosi è un disturbo borderline di personalità, trattato a fasi alterne dal 2018 al 2024. Nel disturbo borderline, in generale, ci sono intenzioni suicidarie, autolesionismo, sensazione di vuoto, immagine di sé non integrata, e poi si guarda la relazione con l'altro in senso idealizzata o svalutata. Anche l'impulsività è determinante, e quando si è scompensati non si pensa alle conseguenze di ciò che si fa. Inoltre le persone borderline si mettono in pericolo. Sempre in generale ci sono anche comportamenti aggressivi verso gli altri". In particolare "dalla cartella clinica di Stefani emerge instabilità relazionale, rabbia nei confronti dei partner". Stefani, "era incostante nel seguire le sue terapie farmacologiche. Interrompeva autonomamente i farmaci".




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