14 FEBBRAIO 2025

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14 FEBBRAIO 2025 - 12:17


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BOLOGNA: Suicida su TikTok, padre, “Procura con paraocchi, deve indagare”

"E' tutto talmente evidente, le responsabilità di queste persone sono alla luce del sole, le hanno ammesse loro stessi online, le hanno ammesse a me scrivendomi personalmente anche nell'immediato dell'accaduto, però per adesso l'unica con i paraocchi è stata la Procura, perché finora l'unica attività di indagine che è stata svolta è una richiesta sbagliata di quattro nickname ai social per sapere chi fossero gli utenti. Ma, ad esempio, c'è un nominativo che ha una responsabilità fortissima, c'è un nome e un cognome, e non è stato nemmeno contattato per sentirlo". A parlare è Matteo Plicchi, il padre di Vincent, il giovane tiktoker bolognese che il 9 ottobre 2023, nel corso di una diretta, si tolse la vita, dopo essere stato travolto da false accuse di pedofilia.

Matteo Plicchi era in Tribunale insieme al suo avvocato, Daniele Benfenati, per presentare opposizione alla richiesta di archiviazione della pm Elena Caruso, secondo la quale non può configurarsi il reato di istigazione al suicidio, ipotizzato nell'esposto presentato a maggio scorso dalla madre e dalla zia di Vincent. Il Gip, Alberto Ziroldi, si è riservato sulla decisione. Nell'esposto sono indicati almeno quattro nomi, tutti italiani (ma ce ne sarebbero anche altri, negli Stati Uniti e in Austria), che secondo il legale e i familiari di Plicchi avrebbero a che fare in qualche modo con la morte di Vincent, o sono "quantomeno informati sui fatti".

"Abbiamo ribadito la necessità di svolgere nuove indagini - ha spiegato Benfenati - non solo sul reato di istigazione al suicidio, sul quale comunque abbiamo insistito fermamente, l'abbiamo anche provata. Ma a tutto voler concedere ci sono gli atti persecutori nella forma del cyberstalking, piuttosto che le minacce gravi, minacce di morte. Fino alla diffamazione. Quindi chiediamo al Gip di rimandare gli atti al pm e di indagare. Noi abbiamo indicato nomi e cognomi, non solo nickname, poi non tocca a noi dire 'questi sono i colpevoli'". Per Matteo Plicchi, infine, "non indagando c'è il rischio di dare un messaggio sbagliato ai giovani, alle famiglie, perché dimostri di non poterli proteggere da persone che magari stanno reiterando lo stesso comportamento con altri ragazzi, li stanno perseguitando. E per questi due anni cosa abbiamo fatto? Dormito".




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BOLOGNA: Maltempo, la stima di Lepore, "5 milioni di danni"

Da una prima stima, i danni causati dall'ondata di maltempo che si è abbattuta su Bologna e sulla città metropolitana ammonta a "circa 5 milioni di euro, non sono pochi e non sono una cifra molto dissimile a quella che abbiamo dovuto stanziare già con somme urgenze nelle alluvioni del 2023 e del 2024". A dirlo è il sindaco di Bologna e della città metropolitana, Matteo Lepore, incontrando i medi in Comune per fare il punto della situazione passata l'emergenza. Il conteggio dei danni, poi, nelle alluvioni di maggio 2023 e dell'autunno 2024 è aumentato in maniera esponenziale", spiega Lepore, che non esclude che anche questa volta il conto dei lavori di ripristino possa salire ulteriormente, "soprattutto per le frane e gli smottamenti" da mettere in sicurezza. A Bologna preoccupa soprattutto la "situazione in via dei Colli, strada chiusa per via delle frane", mentre nella città metropolitana sono 31 le strade provinciali danneggiate in maniera più o meno grave. "Dopo 72 ore di allerta rossa - prosegue - oggi siamo in allerta arancione e domani saremo in allerta gialla", spiegando che "il Centro operativo comunale resterà aperto anche nella giornata di oggi", dopo essere stato riattivato appena è scattata l'allerta rossa.