3 FEBBRAIO 2025

11:36

NOTIZIA DI CRONACA

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3 FEBBRAIO 2025 - 11:36


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RIMINI: Terrore sul lungomare, arrestato uomo che minacciava passanti col coltello

A poche settimane dai fatti di Villa Verucchio, sabato notte a Rimini è stato arrestato un 39enne africano, originario del Burkina Faso, che nella zona del lungomare, brandendo un grosso coltello, minacciava senza motivo i passanti e gli automobilisti in transito. Secondo quanto appreso, l'allarme è scattato attorno alle 24: ricevuta la segnalazione, i carabinieri giunti sul posto hanno subito individuato l'uomo che alla vista dei militari si è dato alla fuga gettando l'arma da taglio a terra. Una volta fermato, il 39enne è stato arrestato. Il fatto segue quanto accaduto lo scorso 31 dicembre quando un giovane egiziano ha accoltellato quattro persone prima di essere ucciso da un carabiniere che gli aveva intimato, senza successo, di fermarsi.




ALTRE NOTIZIE DI CRONACA

RAVENNA: Prostituta uccisa in casa, un indagato dopo quasi 30 anni

A quasi trent'anni dal delitto c'è un sospettato per la morte di Iolanda Castillo, prostituta 34enne originaria di Santo Domingo uccisa attorno al 2 maggio 1996 in un appartamento di Lido di Savio, sul litorale ravennate. Si tratta di un 62enne brasiliano ora indagato a piede libero per omicidio aggravato da sevizie e crudeltà. Come riferito dai due quotidiani locali 'il Resto del Carlino' e 'Corriere Romagna', il movente delineato dalla Procura di Ravenna punta diritto verso l'ambiente della prostituzione: il 62enne, che sfruttava il lavoro della vittima in Umbria, quando la 34enne si è allontanata per raggiungere la riviera romagnola, l'avrebbe raggiunta apposta con l'intento di punirla. Al momento l'uomo risulta irreperibile tanto che il Gup Andrea Galanti, in seguito a richiesta di rinvio a giudizio, ha sospeso le udienze disponendo la ricerca a oltranza del sospettato. La 34enne, arrivata in Italia da meno di un anno dal delitto come colf e giunta a marzo nella località ravennate, era stata trovata esanime dai carabinieri il 5 maggio su segnalazione della donna che la stava ospitando nel suo appartamento e che non la sentiva più al telefono: era supina sul letto, senza vestiti, con braccia e gambe legate dalla cintura della vestaglia e segnata da percosse e numerose coltellate. Il suo assassino, prima di andarsene, le aveva anche tappato la bocca con uno slip da uomo e le aveva conficcato due coltelli nel cuore. Le indagini avevano vagliato piste legate a clienti, possibili rancori (la posizione del brasiliano era stata archiviata nel 2006) e perfino serial killer di prostitute. Le nuove indagini - coordinate dalla Pm Monica Gargiulo - sono partite nell'ottobre 2020 quando i Ris hanno rilevato una forte verosimiglianza su un'impronta lasciata sulla scena del crimine e l'impronta del 62enne disponibile su Afis: 17 punti di convergenza che hanno riacceso i sospetti sul brasiliano grazie anche a dichiarazioni di una persona vicina all'uomo, alle analisi dei tabulati telefonici e alla valutazione dei rapporti tra 62enne e vittima. Con un problema tecnico da superare: nel 2002 l'impronta dell'indagato era stata presa in maniera non corretta nell'ambito di un arresto per droga. Ecco dunque la necessità di interpellare le autorità del Brasile per procedere a nuovi accertamenti tecnici e per confrontare anche il Dna. Finora del sospettato nessuna notizia.