25 MARZO 2025

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NOTIZIA DI CRONACA

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25 MARZO 2025 - 09:11


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RAVENNA: Prostituta uccisa in casa, un indagato dopo quasi 30 anni

A quasi trent'anni dal delitto c'è un sospettato per la morte di Iolanda Castillo, prostituta 34enne originaria di Santo Domingo uccisa attorno al 2 maggio 1996 in un appartamento di Lido di Savio, sul litorale ravennate. Si tratta di un 62enne brasiliano ora indagato a piede libero per omicidio aggravato da sevizie e crudeltà. Come riferito dai due quotidiani locali 'il Resto del Carlino' e 'Corriere Romagna', il movente delineato dalla Procura di Ravenna punta diritto verso l'ambiente della prostituzione: il 62enne, che sfruttava il lavoro della vittima in Umbria, quando la 34enne si è allontanata per raggiungere la riviera romagnola, l'avrebbe raggiunta apposta con l'intento di punirla. Al momento l'uomo risulta irreperibile tanto che il Gup Andrea Galanti, in seguito a richiesta di rinvio a giudizio, ha sospeso le udienze disponendo la ricerca a oltranza del sospettato. La 34enne, arrivata in Italia da meno di un anno dal delitto come colf e giunta a marzo nella località ravennate, era stata trovata esanime dai carabinieri il 5 maggio su segnalazione della donna che la stava ospitando nel suo appartamento e che non la sentiva più al telefono: era supina sul letto, senza vestiti, con braccia e gambe legate dalla cintura della vestaglia e segnata da percosse e numerose coltellate. Il suo assassino, prima di andarsene, le aveva anche tappato la bocca con uno slip da uomo e le aveva conficcato due coltelli nel cuore. Le indagini avevano vagliato piste legate a clienti, possibili rancori (la posizione del brasiliano era stata archiviata nel 2006) e perfino serial killer di prostitute. Le nuove indagini - coordinate dalla Pm Monica Gargiulo - sono partite nell'ottobre 2020 quando i Ris hanno rilevato una forte verosimiglianza su un'impronta lasciata sulla scena del crimine e l'impronta del 62enne disponibile su Afis: 17 punti di convergenza che hanno riacceso i sospetti sul brasiliano grazie anche a dichiarazioni di una persona vicina all'uomo, alle analisi dei tabulati telefonici e alla valutazione dei rapporti tra 62enne e vittima. Con un problema tecnico da superare: nel 2002 l'impronta dell'indagato era stata presa in maniera non corretta nell'ambito di un arresto per droga. Ecco dunque la necessità di interpellare le autorità del Brasile per procedere a nuovi accertamenti tecnici e per confrontare anche il Dna. Finora del sospettato nessuna notizia.




ALTRE NOTIZIE DI CRONACA

BOLOGNA: 19enne morto dopo una rissa, due indagati, martedì l'autopsia

La Procura di Bologna ha indagato due persone, i due giovani che sarebbero venuti a contatto con Eddine Bader Essefi, il 19enne morto la sera del 25 aprile all'ospedale Maggiore dopo essere caduto in strada, fra via Buozzi e via Colombi. Per poter svolgere l'accertamento con le dovute garanzie, i due saranno avvisati dell'autopsia, che sarà conferita martedì mattina dal pm Andrea De Feis ad un medico legale. Le difese potranno così nominare i propri consulenti. Proseguono nel frattempo le indagini dei carabinieri del nucleo investigativo. Il fascicolo è per omicidio preterintenzionale e continuano gli accertamenti sulla dinamica. Da quanto ricostruito ieri, la vittima avrebbe urtato un ragazzo incrociato per strada e per questo sarebbe stato picchiato e buttato a terra. In questo senso avrebbe testimoniato la fidanzata del 19enne, che era con lui al momento dell'aggressione: a prenderlo di mira sarebbero stati due ragazzi più grandi che forse lui conosceva. Ma in quel momento in strada, verso le 22, erano presenti diversi giovani e si cerca di acquisire le testimonianze per chiarire come sono andate le cose.