30 MAGGIO 2025

15:59

NOTIZIA DI CRONACA

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30 MAGGIO 2025 - 15:59


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BOLOGNA: Famiglia 'citofonata' da Salvini condannata in Cassazione

La Cassazione ha confermato gran parte delle sentenze di condanna per i componenti di un'organizzazione accusata di gestire lo spaccio in zona Pilastro a Bologna, reati commessi tra il 2019 e il 2020.

Gli imputati erano rimasti in 14 e tra loro erano coinvolte anche persone della famiglia, di origine tunisina, alla quale, durante la campagna elettorale per le Regionali del 2020 in Emilia-Romagna, citofonò Matteo Salvini, chiedendo se in casa c'era uno spacciatore e scatenando polemiche. L'indagine era stata coordinata dai pm Roberto Ceroni e Marco Imperato ed era partita dall'omicidio di Nicola Rinaldi, ucciso nell'agosto 2019 in via Frati: alcuni suoi familiari erano stati coinvolti nell'inchiesta e nel processo. In abbreviato, in primo grado, il gup Sandro Pecorella aveva condannato 21 persone, con pene fino a 14 anni. In appello c'erano state alcune riduzioni di pena e ieri la Cassazione si è pronunciata su 14 imputati, confermando l'accusa di associazione dedita al narcotraffico per tutti quelli a cui era contestata, tranne che per uno. Si tratta di un albanese assistito dagli avvocati Simone Romano e Roberto Filocamo, condannato in secondo grado a otto anni, dieci mesi e 20 giorni. Per lui i supremi giudici, Quarta sezione penale, hanno annullato con rinvio ad un appello bis in relazione al ritenuto ruolo di promotore dell'associazione, che la difesa aveva contestato. Un secondo giudizio di appello è stato disposto anche per altri tre imputati, per uno limitatamente ad un capo di imputazione e per due sulla continuazione tra i reati.




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BOLOGNA: Recuperato il corpo dell'autista morto dopo l'esplosione dell'autocisterna

L'uomo si chiamava Marino Bocchi, originario del Cremonese. Si chiamava Marino Bocchi, 61 anni, originario di Cremona l'autista dell'autocisterna di gasolio (e non Gpl come appreso inizialmente) morto nell'incidente che si è verificato questa mattina sulla Strada Provinciale 569, nel Comune di Crespellano, nel Bolognese, all'altezza del deposito di una società di logistica, la Gls. L'uomo, che si trovava nel mezzo poi esploso, lavorava per una cooperativa del Cremonese. Secondo i primi accertamenti della Polizia Locale della Valsamoggia, che si sta occupando dei rilievi, poco prima delle nove l'autocisterna avrebbe urtato prima una Yaris con a bordo due persone, una coppia di anziani rimasta lievemente ferite, per poi uscire di strada e finire la sua corsa nel piazzale antistante la Gls dove ha travolto una botte di gasolio, utilizzata (pare) per rifornire i mezzi della ditta. Al momento non è ancora chiaro se l'uscita di strada dell'autocisterna di gasolio sia stata provocata dall'esplosione di un pneumatico. Sul posto oltra alla polizia locale della Valsamoggia sono intervenuti anche i carabinieri e il 118, con l'elisoccorso e ambulanze. I rilievi proseguono per accertare con chiarezza la dinamica dell'incidente. (foto vigili del fuoco)