5 GIUGNO 2025

09:52

NOTIZIA DI CRONACA

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5 GIUGNO 2025 - 09:52


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BOLOGNA: Vigilessa uccisa, al vaglio oltre 16mila messaggi, scontro tra Pm e difesa | VIDEO

Tensioni in aula al processo di primo grado contro Giampiero Gualandi, ex comandante della polizia locale di Anzola dell’Emilia, accusato dell’omicidio dell’ex collega Sofia Stefani, 33 anni, con cui aveva una relazione. Durante la lettura di messaggi espliciti tra i due da parte del maresciallo Matteo Filippone, il difensore Claudio Benenati ha chiesto di interrompere, scontrandosi con la procuratrice aggiunta Lucia Russo, favorevole alla lettura per ricostruire il contesto. Anche il legale della famiglia Stefani ha appoggiato la scelta, ritenendo importante che i giudici conoscano la natura complessa del rapporto "anche se in alcuni momenti questo può risultare doloroso". L'intera documentazione sarà analizzata prima della sentenza. Secondo Filippone, la relazione non era finita il 16 maggio 2024, giorno della morte di Stefani, ma ancora attiva. La moglie di Gualandi aveva scoperto la relazione pochi giorni prima. Gualandi era consapevole della fragilità emotiva della donna e ci sarebbero stati episodi di violenza reciproca. L’8 e il 16 maggio avrebbe portato in ufficio la pistola d’ordinanza “per pulirla”, ma colleghi e ricerche online smentiscono questa abitudine. Avrebbe anche cancellato la chat con Stefani prima del delitto. Tra gennaio 2023 e maggio 2024, i due si scambiarono oltre 16.850 messaggi su diverse piattaforme, tra cui contenuti espliciti. Le parole più frequenti nelle chat: “tensione” e “pressione”. Filippone descrive un rapporto altalenante, tra quiete e conflitti. Gualandi, in aula, sostiene che il colpo sia partito durante una colluttazione. Tuttavia, per inquirenti e investigatori, la relazione era tutt’altro che conclusa e la versione dell’imputato non regge.




ALTRE NOTIZIE DI CRONACA

BOLOGNA: Litiga con la moglie e cade dalla finestra, arrestato 45enne

La Polizia di Bologna ha arrestato un cittadino tunisino di 45 anni per maltrattamenti in famiglia, dopo che l'uomo è precipitato dalla finestra di un appartamento durante una violenta lite con la moglie. L'episodio è avvenuto nella notte tra giovedì e venerdì in via Zanardi. Intorno alle 3 del mattino una residente ha chiamato le forze dell'ordine segnalando grida di aiuto provenienti dall'appartamento soprastante. Due pattuglie sono intervenute sul posto: mentre una forzava l'ingresso dell'abitazione, l'altra ha trovato l'uomo a terra nel cortile, sotto la finestra, in stato di semi-coscienza e con ferite compatibili con una caduta dall'alto. L'uomo presentava lesioni ai polsi, una frattura alla caviglia e perdite di sangue. È stato trasportato in codice rosso all'Ospedale Maggiore. Nell'appartamento gli agenti hanno trovato la moglie, italiana di 50 anni, in evidente stato di confusione dovuto all'alcol. La donna ha raccontato che la serata era iniziata con un appuntamento in un bar vicino a piazza dei Martiri, dove entrambi avevano bevuto molto. Rientrati a casa, era scoppiato un litigio per futili motivi durante il quale il marito l'aveva aggredita con calci e pugni. La coppia era già nota alle forze dell'ordine: la donna aveva denunciato più volte il marito per violenze domestiche, salvo poi riaccoglierlo regolarmente in casa. L'uomo era ricercato per due ordinanze di custodia cautelare emesse nel settembre 2024 e nell'aprile 2025, sempre per maltrattamenti familiari, oltre a dover scontare una condanna di un anno e undici mesi per reati analoghi. Entrambi erano a conoscenza delle misure pendenti e si incontravano di nascosto. Dopo l'intervento chirurgico, l'uomo è stato dichiarato fuori pericolo e preso in custodia dalla Polizia Penitenziaria. Sarà trasferito in carcere non appena le sue condizioni di salute lo permetteranno.