7 GIUGNO 2024

10:45

NOTIZIA DI ECONOMIA

DI

1130 visualizzazioni


7 GIUGNO 2024 - 10:45


NOTIZIA DI ECONOMIA

DI

1130 visualizzazioni



EMILIA-ROMAGNA: Export, nel 2023 superata quota 22 mld (+5,2%)

Cresce l'export in Emilia Romagna: toccati nel 2023 i 22,1 mld di euro, con una crescita del 5,2% rispetto all'anno precedente (21 mld di euro).  Risultati importanti non solo se confrontati  con il valore nazionale delle imprese distrettuali italiane, ma anche se si tiene conto delle sfide che la regione ha dovuto affrontare con le drammatiche conseguenze dell'alluvione di maggio 2023. E' quanto emerge dall’analisi periodica della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.

“Anche nel 2023 - commenta  Alessandra Florio, Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche Intesa Sanpaolo - i distretti regionali sono riusciti a mantenere una dinamica positiva delle esportazioni, dimostrando una volta ancora la straordinaria propensione all’export e la forza e resilienza del tessuto produttivo locale. La diversificazione produttiva regionale e la forte presenza di distretti industriali e filiere di prossimità rappresentano un pilastro fondamentale per competitività dell’economia regionale su scala globale. Per questo sarà importante per la regione il nuovo programma “Il tuo futuro è la nostra impresa” con cui Intesa Sanpaolo mette a disposizione 10 miliardi di euro fino al 2026 per accompagnare la progettualità di PMI e aziende di minori dimensioni dell’Emilia-Romagna su ambiti prioritari tra i quali, appunto, sviluppo all’estero e su nuovi mercati”.

L'analisi dei distretti emiliano romagnoli rivela un quadro variegato. Tra i distretti della meccanica, si distingue quello delle Macchine agricole di Reggio Emilia e Modena, con una straordinaria crescita del 79,3% (+523 milioni di euro). Parallelamente, le Macchine per l'imballaggio di Bologna e la Food machinery di Parma hanno segnato rispettivamente notevoli incrementi del 23,9% e 21,9%. Anche la Meccatronica di Reggio Emilia, con quasi 5 miliardi di euro il primo distretto regionale per export a prezzi correnti nel 2023, ha mostrato una crescita, benché più contenuta, con un aumento del 3,6% (+170 milioni) rispetto all'anno precedente. Il distretto delle Macchine per il legno di Rimini segna una buona crescita (+6,2%). Positiva anche la variazione dell’export delle Macchine utensili di Piacenza (+2,8%). Tuttavia, non tutti i distretti della filiera hanno ottenuto gli stessi brillanti risultati. Il distretto dei Ciclomotori di Bologna ha terminato l'anno in negativo, registrando una diminuzione delle vendite del 2,7%.Anche il settore agro-alimentare, con un totale di esportazioni di oltre 4,4 miliardi di euro a prezzi correnti, ha mostrato una crescita tonica nel 2023, guidato dall'Alimentare di Parma, che ha incrementato le sue vendite del 15,7% (+227 milioni). Notevole anche la dinamica dei flussi di export dei Salumi di Parma e del Lattiero-caseario parmense, con crescite rispettive del 12,7% e 11,5%. Tra gli altri distretti del settore, segnano incrementi anche i Salumi del modenese (+5,9%) e l’Ortofrutta romagnola che, dopo un fisiologico calo delle vendite nel terzo trimestre a causa dell’alluvione di maggio, ha chiuso l’anno in positivo (+1,7%) grazie al recupero nel quarto trimestre dell’anno (+4,5%). Al contrario, due dei sette distretti dell’agro-alimentare regionale hanno registrato un calo dell’export; i distretti reggiani del lattiero-caseario e dei salumi hanno visto ridurre le vendite all’estero rispettivamente del 2,7% e dell’11%.Il distretto delle Piastrelle di Sassuolo ha registrato una flessione del 14,6%, riduzione principalmente dovuta al calo della domanda nel settore, fenomeno che risente del rallentamento progressivo del ciclo edilizio.
Il distretto dei Mobili imbottiti di Forlì sta invece affrontando le conseguenze della debolezza della domanda di beni di consumo durevoli, l’export del distretto ha subito una contrazione dell’8,4% nel 2023 rispetto all’anno precedente.

Nel sistema moda, l’Abbigliamento di Rimini ha registrato un bilancio positivo con un incremento del 5,6%. D'altro canto, la Maglieria e abbigliamento di Carpi e le Calzature di San Mauro Pascoli hanno registrato una riduzione delle vendite, con cali rispettivamente del 33,3% e del 6,6% rispetto al 2022.I poli tecnologici dell'Emilia-Romagna hanno visto una crescita del 10,9%, in linea con la tendenza nazionale. Il Polo ICT dell’Emilia-Romagna e il Biomedicale di Mirandola hanno registrato rispettivamente un incremento dell'8,4% e del 23,6%, mentre il Biomedicale di Bologna ha mostrato una leggera flessione dello 0,6%. La dinamica positiva dei distretti regionali è sostenuta dalla spinta dei mercati tradizionali, come Francia (+9,1%), Stati Uniti (+4,9%), Germania (+1,9%), Spagna (+3,7%), Regno Unito (+4,7%) e Polonia (+14,4%). Tra i nuovi mercati, spicca l’ulteriore apertura verso la Turchia, che si è distinta con un incremento del 63,3%, e l’India (+54,5%), mentre la Cina ha registrato una contrazione del 20,7%.




ALTRE NOTIZIE DI ECONOMIA

RAVENNA: Porto, traffico in aumento ma rischio declassamento | VIDEO

Il 2025 è iniziato bene per il porto di Ravenna che vede aumentare il traffico di merci e persone. Sul futuro però pesa l’incertezza sui dazi e il declassamento che potrebbe scattare a maggio. +7,6% a gennaio, con un aumento stimato a febbraio del +0,7%. Comincia bene l’anno per il porto di Ravenna, che registra numeri in positivo in tutti i settori, dalle merci al trasporto di persone. “I nostri settori trainanti stanno ottenendo buoni risultati” è stato il commento della presidente dell’Autorità Portuale, Maria Petrosino, che però ha sottolineato come i dubbi sui dazi, che potrebbero essere imposti dagli Stati Uniti, gettino un’ombra di incertezza sul prossimo futuro. A breve, inoltre, un’altra spada di Damocle potrebbe abbattersi sulla struttura: quella del declassamento. Proprio per questo, il sindaco in pectore di Ravenna, Sbaraglia, ha incontrato il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, esprimendo le sue preoccupazioni. Ad interessarsi alla questione anche il viceministro ai Trasporti, Edoardo Rixi, in visita pochi giorni fa: “Ho chiesto rassicurazioni. Mi è stato detto che arriverà altro organico e che alcuni servizi non verranno tagliati, anzi verranno potenziati. Tuttavia, mi piacerebbe condividere una prospettiva e capire le motivazioni che hanno portato alla riorganizzazione dell’impianto delle dogane nei porti italiani”. "Il porto non verrà penalizzato", replica l’Agenzia delle Dogane. Anzi, grazie alla riorganizzazione, il personale di servizio passerà da 63 a 72 unità. Nei prossimi giorni è previsto un incontro, si spera chiarificatore, con il direttore dell’Agenzia, Roberto Alesse.