28 AGOSTO 2023

14:54

NOTIZIA DI POLITICA

DI

1615 visualizzazioni


28 AGOSTO 2023 - 14:54


NOTIZIA DI POLITICA

DI

1615 visualizzazioni



RAVENNA: Conte e Bonaccini insieme alla Festa del Pd, nessuna presenza dal Governo | VIDEO

Parte tra pochi giorni a Ravenna la festa nazionale del Partito Democratico, che quest’anno ha scelto come sede la Romagna per tenere alta l’attenzione sull’alluvione di maggio. Si comincia mercoledì.

“Il nostro tempo”. E’ questo lo slogan scelto per la festa nazionale del Partito Democratico che mercoledì apre i battenti al Pala De Andrè di Ravenna.  La città romagnola è stata scelta innanzitutto come omaggio e segnale di solidarietà al territorio dopo l’alluvione di maggio, ma anche per tenere alta l’attenzione sugli aiuti che devono arrivare dal Governo. Non si parlerà solo di questo, tanti sono gli argomenti sul tavolo: “Dal salario minimo alla difesa della sanità pubblica – spiega il responsabile nazionale Igor Taruffi – dalla scuola alle politiche per il Mediterraneo, fino ai cambiamenti climatici. Insomma ci saranno tanti momenti interessanti per una festa che abbiamo chiamato “Il nostro tempo” perché è il momento di preparare l’alternativa, così come di discutere del tempo nel senso del clima

Tanti ospiti non solo dell’universo Dem ma anche degli altri partiti di opposizione. Uno su tutti, Giuseppe Conte che sabato 9 settembre sarà sul palco insieme a Bonaccini: “Abbiamo bisogno di creare una coalizione – spiega la deputata Ouidad Bakkali -  e lo si fa partendo dai dibattiti, parlando insieme e discutendo insieme

Nessun rappresentante del Governo, con cui i rapporti in questo momento sono al minimo storico. Sempre a causa degli aiuti post-alluvione: “E’ chiaro cosa abbiamo chiesto dal Governo, lo ripetiamo da settimane. Abbiamo bisogno di rimettere in piedi famiglie e aziende che da sole non ce la fanno. Di tempo ne è passato fin troppo

Si parte mercoledì 30 agosto fino a domenica 10 settembre. Ad aprire e chiudere la kermesse la segretaria Elly Schlein.




ALTRE NOTIZIE DI POLITICA

BOLOGNA: Emergenza casa, le proposte al tavolo della Fondazione Yunus

Più collaborazione fra pubblico e privato, incentivi per chi affitta immobili inutilizzati o li vuole ristrutturare, maggiori opportunità di trasporto per chi sceglie di trasferirsi nelle zone montane e la richiesta a livello nazionale di una legge sugli affitti brevi: queste alcune delle proposte realizzate dalle diverse realtà messe attorno allo stesso tavolo dalla Fondazione Yunus Italia per affrontare l’ormai cronico problema della mancanza di case a Bologna Maggiore collaborazione fra pubblico e privato, con ristrutturazioni di patrimonio comune inutilizzato e incentivi per rimettere in circolo alloggi sfitti (la stima è di oltre 15mila in città), ma non solo. Sono diverse le proposte messe a terra dalle diverse realtà messe attorno allo stesso tavolo dalla Fondazione Yunus, dal EmilBanca alla Cisl, dalle Acli a Confocooperative, senza dimenticare Comune, agenzie del lavoro e centri di formazione professionale, per affrontare l’ormai noto problema della casa a Bologna. I canoni d’affitto, stando ai dati forniti nell’ambito del percorso condiviso NextWelfare, sono saliti di oltre il 14% nel 2024, doppiando la media nazionale, con gli affitti brevi che si stanno letteralmente mangiano il patrimonio residenziale in centro. Serve dunque intervenire con diverse misure adottate in sinergia fra gli stakeholders, che passino anche dalla rigenerazione energetica degli immobili, dall’agenzia per l’abitare del Comune, che entro primavera dovrebbe essere operativa, e da politiche che evitino l’espulsione dal centro della cosiddetta fascia grigia. “Non è solo una questione legata agli immobili, ma un elemento di coesione sociale” sottolinea il vicepresidente di Yunus Italia, Giuseppe Torluccio. Emily Clancy, vicesindaca di Bologna, aggiunge: “Sugli affitti brevi serve una legge nazionale”. Altro tema è quello delle seconde case, sia di cui sono proprietarie vedove che non affittano per non aumentare il reddito e perdere la pensione di reversibilità, spiegano dalle Acli, sia di chi ne ha una vuota in appennino, per cui servono maggiori investimenti sulla mobilità e su ristrutturazioni ancora poco convenienti. Chiara Pazzaglia, presidente Acli Bologna, conclude: “Con gli altri partner penseremo a un fondo dedicato per ristrutturare questi alloggi, abbiamo sondato le disponibilità dei proprietari a metterle sul mercato e questa sarebbe un’altra soluzione concreta”.