Fratelli d’Italia si schiera contro i rincari, in vigore dal prossimo primo marzo, su biglietti dell’autobus e sosta in centro a Bologna, annunciando diverse iniziative, a partire da una raccolta firma e da una vera e propria forma di ostruzionismo in consiglio comunale contro la manovra, annunciando oltre 200 ordini del giorno
Raccolta firme online, volantinaggio davanti alle fermate e ostruzionismo in consiglio comunale, con oltre 200 ordini del giorno per provare a fermare il provvedimento e “dimostrare la nostra netta contrarietà verso una scelta antidemocratica, ingiusta, dannosa per le categorie più fragili e inspiegabile per un servizio tutt’altro che eccellente”. Fratelli d’Italia scende in campo a Bologna contro i rincari sul biglietto dell’autobus, che da 1,50 euro salirà a 2,30 dal prossimo primo marzo, e gli aumenti delle tariffe per la sosta. Dal Comune si è parlato di manovra inevitabile, anche a causa di tagli da parte del Governo. Netta la difesa dei meloniani bolognesi. “Tper è blindata, ha ricevuto fondi ingenti dalla Regione -spiega la capogruppo in consiglio Francesca Scarano - . Ogni scelta di questa amministrazione viene giustificata con tagli governativi, non è così”. Chiamando in causa anche Coalizione Civica, ribattezzata con un lapsus Cementificazione Civica, l’europarlamentare Stefano Cavedagna aggiunge: “Ci dispiace che questa scelta incentiverà il cittadino a preferire il suo mezzo privato, con evidenti danni anche ambientali”. Critiche inoltre anche verso la Regione e soprattutto verso l’annunciato fondo per l’emergenza climatica che Palazzo D’Accursio dovrebbe finanziare con le maggiori entrate generate della manovra tariffaria. “Non lo può fare” taglia corto il consigliere regionale, Francesco Sassone.