19 NOVEMBRE 2024

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19 NOVEMBRE 2024 - 11:58


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EMILIA-ROMAGNA: Regionali, Isabella Conti la più votata del Pd | VIDEO

Pd primo partito, Lega senza rappresentanti ed exploit femminile da destra a sinistra: sono alcuni dei dati emersi dal voto a Bologna delle Regionali appena archiviate. Maggiori dettagli nel servizio

Col 42,9% di voti in città e una media che supera invece quella del cinquanta nell'intera provincia, il Partito Democratico si conferma la prima forza politica bolognese anche alla tornata elettorale appena archiviata, con la vittoria del candidato del centrosinistra Michele De Pascale. La corona di regina delle preferenze sotto le torri spetta all'ex sindaca di San Lazzaro, Isabella Conti, che ne incassa oltre 19mila, ipotecando un posto nella nuova giunta grazie ad risultato record. Nessuno aveva fatto così bene finora, neppure la segretaria dem, Elly Schlein, che nel 2020 sfiorò quota 16mila. A fare il pieno di voti a Bologna è anche la vicepresidente uscente Irene Priolo, 16.800 circa, seguita in casa Pd da Raffaele Donini e Maurizio Fabbri, entrambi a poco più di 11 preferenze a testa. Marta Evangelisti, già capogruppo in Assemblea Legislativa per Fratelli d'Italia, è invece la più votata nel centrodestra, superando quota 15mila. Il partito della premier in città arriva al 16%, mentre nell'area metropolitana al 20. Bene a Bologna anche Alleanza Verdi e Sinistra, oltre il 10%, con la consigliera comunale Simona Larghetti che con quasi 3.000 voti si prenderà uno dei tre posti conquistati in viale Aldo Moro dalla lista di Bonelli e Fratoianni, aggiudicandosi il derby con l'uscente rappresentante ambientalista del sodalizio, Silvia Zamboni. In consiglio dal capoluogo arriverà anche Giovanni Gordini, ex direttore del dipartimento di emergenza e urgenza dell'Ausl bolognese e medico soccorritore di Airton Senna il giorno del tragico incidente sulla pista di Imola, candidato nella lista civica di De Pascale e scelto da oltre duemila elettori. Quasi seimila quelli che invece consentiranno al meloniano Francesco Sassone, di salutare Palazzo D'Accursio per accomodarsi in Assemblea Legislativa, dove manterrà il suo posto Marco Mastacchi, ex sindaco di Monzuno, eletto già nel 2020 nella lista civica a sostegno di Borgonzoni e riconfermato, con più di 2.400 voti, stavolta nella Rete Civica al fianco della candidata Elena Ugolini. Per Forza Italia, a ribadire l'exploit femminile di queste elezioni, la capogruppo uscente Valentina Castaldini consolida il suo ruolo centrale nel partito di Tajani in città, portando a casa quasi tremila voti e garantendosi ancora una volta un posto nel parlamentino regionale. Fuori, quindi, Manes Bernardini, in Regione dal 2010 al 2015 con la Lega, prima di uscire dal partito in aperta polemica col segretario Salvini, che a questa tornata non potrà contare su nessun eletto del Carroccio in terra bolognese, dove crolla al 3,5%. Completano l'elenco dei più votati, e dunque eletti per la circoscrizione del capoluogo, il dem Fabrizio Castellari, che supera quota 7.600, e il pentastellato Lorenzo Casadei, che non arriva neppure a 500 preferenze, ma riesce comunque ad assicurarsi un posto (l'unico in aula per i suoi) grazie alla soglia del 3% superata comunque dal movimento guidato da Giuseppe Conte.




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FIRENZE: Sanità e cura del territorio, siglato il patto tra Emilia-Romagna e Toscana

Sanità, contrasto al dissesto idrogeologico, Appennino e aree interne, cultura, turismo e innovazione. Sono alcuni degli otto punti della lettera d’intenti tra le Regioni Emilia-Romagna e Toscana sottoscritta oggi a Firenze. Il documento, che ha una validità di tre anni, è stata siglato dai presidenti Michele de Pascale ed Eugenio Giani in occasione della cerimonia di consegna del premio Pegaso d’Oro al ravennate Antonio Patuelli, presidente dell'Associazione Bancaria Italiana e del Gruppo La Cassa di Ravenna: un’onorificenza che la Giunta della Regione Toscana assegna dal 1993 a “coloro che hanno reso un servizio alla comunità nazionale e internazionale attraverso la loro opera in campo culturale, politico, filantropico e del rispetto dei diritti umani”. “Vogliamo lavorare insieme su temi strategici per le nostre comunità- afferma de Pascale-. Abbiamo bisogno di unire le nostre forze per affrontare con incisività le sfide più importanti che ci troviamo davanti. A partire dalla difesa della salute pubblica e universalistica con la necessità di un rifinanziamento strutturale del Fondo sanitario nazionale e la rimozione dei vincoli di spesa per il personale, su cui entrambe le Assemblee legislative hanno promosso disegni di legge di iniziativa regionale. Tema centrale è l’integrazione e la connessione infrastrutturale tra i due territori, con un focus in particolare rispetto alle linee ferroviarie di collegamento, che vanno potenziate anche in un’ottica di maggiore sostenibilità e valutando la sperimentazione di tecnologie innovative. E poi il contrasto al dissesto idrogeologico, la cura e lo sviluppo dell’Appennino e delle aree montane, ambiti prioritari del nostro mandato che anche la Toscana ha tra le azioni strategiche di governo. Ancora, la promozione del turismo bianco e verde- chiude de Pascale-, la valorizzazione sinergica dei grandi eventi internazionali culturali e sportivi, e del nostro patrimonio artistico-culturale d’eccezione, apprezzato in tutto il mondo”. “La firma di questa lettera d’intenti rappresenta un passo fondamentale per rafforzare la collaborazione tra Toscana ed Emilia-Romagna- sottolinea Giani-. Insieme, ci impegniamo a promuovere la sanità pubblica, potenziare le infrastrutture, valorizzare il nostro patrimonio culturale e tutelare l’ambiente. Desidero esprimere il mio sincero apprezzamento al presidente Michele de Pascale per la sua visione e determinazione nel perseguire obiettivi comuni. Questa sinergia non solo migliorerà la qualità della vita dei nostri cittadini, ma servirà anche da modello di cooperazione interregionale per l’intero Paese". I principali punti della lettera di intenti A unire Emilia-Romagna e Toscana non è solo la contiguità. Tra i punti principali della lettera d’intenti la sanità per proteggere e rafforzare i due sistemi sanitari a vocazione pubblica e territoriale, l’Appennino e le aree interne con l’obiettivo di delineare strategie comuni, dai servizi per le famiglie - come la messa in rete della fruizione dei servizi scolastici ed educativi e delle infrastrutture - a quelli per le imprese; un esempio su tutti, la valorizzazione dell’area del Brasimone e il suo Centro di ricerca, riferimento nazionale ed europeo nel campo dell’alta specializzazione scientifica sulle radiazioni ionizzanti e sulle tecnologie energetiche innovative. E ancora le infrastrutture e la mobilità, con una sempre più forte integrazione tra i due territori grazie a modalità più sostenibili di connessione tra le due regioni, il contrasto al dissesto idrogeologico lavorando sinergicamente alla messa in sicurezza delle aree di confine a rischio. Poi ricerca e innovazione promuovendo e consolidando il posizionamento dei rispettivi sistemi territoriali in ambito nazionale e comunitario; senza dimenticare la collaborazione più stretta sul fronte del turismo, settore di sviluppo economico di grande rilievo per le due Regioni, della cultura, dell’ICT e del digitale. Inoltre, è prevista la costituzione di gruppi di lavoro da dedicare allo sviluppo delle tematiche, la messa a punto di un programma annuale o pluriennale di attività per la definizione degli obiettivi e dei risultati attesi, incontri periodici per monitorare l’avanzamento delle iniziative e la promozione di ulteriori tematiche su cui sviluppare nuove attività.