19 NOVEMBRE 2024

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19 NOVEMBRE 2024 - 11:52


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EMILIA-ROMAGNA: Elezioni, al Pd 27 seggi in consiglio regionale | VIDEO

Vediamo chi sono i nuovi consiglieri eletti e come cambia il consiglio regionale alla luce del voto espresso dagli emiliano-romagnoli.

34 consiglieri per il campo largo del centrosinistra, 16 per la coalizione di centrodestra. Questa è la composizione del nuovo Consiglio regionale dell’Emilia-Romagna, risultato del voto di domenica e lunedì e della netta vittoria del candidato del Partito Democratico Michele de Pascale.

Nell’area del centrosinistra prevale quasi un monocolore PD, con i dem che ottengono 27 seggi, 5 in più rispetto alla precedente legislatura. A questi si aggiungono i tre seggi conquistati da Alleanza Verdi e Sinistra, due seggi da candidati civici e un seggio del Movimento 5 Stelle.

Dall’altra parte, Fratelli d’Italia si aggiudica 11 consiglieri, Forza Italia 2, la Lega 1, oltre a un consigliere civico.

Tra i candidati più votati per il PD spicca Isabella Conti, ex sindaca di San Lazzaro di Savena, che ha raccolto oltre 19mila preferenze. Subito dietro troviamo Alessio Mammi, assessore uscente all’agricoltura, e Irene Priolo, presidente facente funzioni, con quasi 17mila preferenze ciascuno.

Nel centrodestra, la più votata è stata Marta Evangelisti, già capogruppo in Regione, con quasi 16mila preferenze. Molto più distaccati gli altri candidati: il secondo più votato, Pietro Vignali di Forza Italia, ha ottenuto circa 7.800 preferenze.

In Romagna, entra in Consiglio regionale Alice Parma, ex sindaca di Santarcangelo, con 9.660 preferenze. Gli altri eletti nella circoscrizione romagnola sono: Emma Petitti (sempre per il riminese), Eleonora Proni e Niccolò Bosi (Ravenna), Daniele Valbonesi, Valentina Ancarani e Francesca Lucchi (provincia di Forlì-Cesena).

L’unico eletto romagnolo nel centrodestra è Luca Pestelli, anche lui nella provincia di Forlì-Cesena.




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EMILIA-ROMAGNA: De Pascale sul limite ai mandati, “È un principio sano”

Quello del limite ai mandati per sindaci e presidenti di Regione "per me non è un principio sbagliato, poi è chiaro che magari oggi sono poco credibile nel dirlo perché sono all'inizio del primo. Però dicevo le stesse cose quando ero sindaco". Lo ha detto il presidente dell'Emilia-Romagna Michele de Pascale, a margine dell'inaugurazione di Marca in Fiera a Bologna. "Anche i paragoni che vengono fatti con altri ruoli sono un po' impropri. Il discrimine che ha voluto dare il nostro ordinamento è che per i ruoli a elezione diretta, quindi capi di esecutivi a elezione diretta, c'è il principio dei due mandati", sottolinea de Pascale, secondo cui "in generale il principio dell'alternanza delle persone nei ruoli di vertice apicali delle istituzioni è un principio repubblicano sano, importante, che non può essere sottovalutato". Il governatore sottolinea il grande potere dei capi di esecutivi a elezione diretta: "Io se mi dimetto mando a casa tutto il consiglio regionale dell'Emilia-Romagna, capite che è un potere grande che viene dato al sindaco, al presidente della Regione ed è un potere che è contemperato dal fatto che ci sia il limite dei mandati". Poi, allarga le braccia de Pascale con una battuta, "c'è un principio generale che uno forse si dovrebbe astenere da commentare le regole quando lo riguardano direttamente, perché in alcuni casi alcuni presidenti sono diventati presidenti perché chi c'era prima di loro non lo ha fatto. Io se Bonaccini avesse avuto i tre mandati non sarei mai diventato presidente probabilmente, perché si sarebbe candidato Bonaccini. Poi magari fra due mandati divento anche io favorevole al terzo mandato". "Per le Regioni”, prosegue De Pascale “è una cosa che sanno in pochi, l'elezione diretta non è l'unico strumento: volendo il consiglio regionale potrebbe cambiare lo statuto, togliere l'elezione diretta del presidente e a quel punto non c'è più il limite di mandati. Quindi volendo la Campania e il Veneto potrebbero cambiare il loro statuto, non fare l'elezione diretta e a quel punto non ci sarebbe più limite di mandati. L'elezione diretta invece è legata al mandato".