8 DICEMBRE 2024

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8 DICEMBRE 2024 - 11:44


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EMILIA-ROMAGNA: Il Governo prolunga il mandato di Lepore e Sadegholvaad | VIDEO

Bologna e Rimini andranno al voto nel 2027, almeno 6 mesi dopo la scadenza della legislatura. La decisione del Ministero degli Interni allunga così il mandato di Lepore e Sadegholvaad.

"Ci sarà più tempo per finire i cantieri." Questo il commento di Matteo Lepore alla notizia che il Ministero dell’Interno ha deciso di prolungare il suo mandato di almeno sei mesi, spostando la data delle prossime elezioni dall’autunno del 2026 alla primavera del 2027. Una decisione nell’aria già da tempo, che non riguarda solo il capoluogo emiliano.

Durante il periodo del Covid, infatti, diversi comuni furono costretti a posticipare le elezioni dal 2020 al 2021. La circolare del governo ora riorganizza i turni elettorali, slittati a causa delle norme anti-assembramento introdotte durante la pandemia. Non è, dunque, un caso isolato quello di Bologna.

Per quanto riguarda la Romagna, un altro importante comune in cui si voterà più tardi è Rimini. Il sindaco Jamil Sadegholvaad, eletto nell’ottobre 2021, vedrà il suo mandato prolungato di almeno sei mesi. La finestra elettorale è prevista tra aprile e giugno del 2027. Anche la sindaca di Cattolica, Franca Foronchi, beneficerà del prolungamento del mandato.

Per gli altri grandi comuni della Romagna, invece, non sono previsti slittamenti: a Forlì e Cesena si è già votato pochi mesi fa. Nel 2025 sarà la volta di Ravenna, dove si eleggerà il nuovo sindaco dopo l’addio di Michele de Pascale, attualmente presidente della Regione. Anche in questo caso si attende una decisione del Governo sulla data precisa, ma con ogni probabilità il voto si terrà in primavera.




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BOLOGNA: FdI e Capezzone rilanciano i valori dell’Occidente | VIDEO

Una sala gremita e un dibattito acceso hanno animato il convegno promosso da Fratelli d’Italia alla Savoyer Agency, nel cuore di Bologna. Al centro dell’incontro, temi cardine dell’attualità politica: l’immigrazione, l’identità europea e i valori fondanti dell’Occidente. L’occasione è stata la presentazione dell’ultimo libro di Daniele Capezzone, "Noi e loro", intorno al quale si è articolata la riflessione. Capezzone, giornalista e opinionista politico, ha difeso con forza il modello occidentale: «Il sistema in cui viviamo – un po’ di libero mercato e democrazia elettorale – sarà pure imperfetto, ma resta la forma di convivenza meno violenta che l’umanità abbia sperimentato in millenni di storia».  Non sono mancate le critiche all’Unione Europea, giudicata inefficace nella gestione delle grandi crisi dell’ultimo decennio: «Dal 2008 a oggi – ha osservato Capezzone – non c’è stata una sola crisi in cui Bruxelles abbia avuto un ruolo positivo. A chi dice che serve più Europa, rispondiamo che serve piuttosto un’Europa meno invadente, che faccia meno cose e che regoli di meno». Il tema dell’immigrazione ha occupato una parte centrale del dibattito, analizzato anche alla luce dei recenti accordi bilaterali tra l’Italia e alcuni Paesi del Nord Africa. «Il nostro Paese – ha aggiunto l'eurodeputato Stefano Cavedagna – ha mostrato capacità di leadership a livello internazionale. Gli accordi con i Paesi del Sud e del Mediterraneo stanno dando risultati tangibili: più dell’80% dei migranti non aveva diritto all’asilo e oggi le partenze sono calate di oltre il 65%». Una linea politica netta, quella emersa dal convegno bolognese, in sintonia con le posizioni del partito di Giorgia Meloni, che punta su sovranità nazionale, controllo dei confini e valorizzazione delle radici occidentali. Temi destinati a restare centrali nel confronto politico nazionale ed europeo nei mesi a venire.